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Salvini tira dritto: "Vado avanti fino in fondo"

Il leader Fi lo incrocia a Montecitorio: «Matteo, i tuoi stanno tranquilli in Veneto?»

Salvini tira dritto: "Vado avanti fino in fondo"

Roma - Silvio Berlusconi lascia l'assemblea di Fi e nel corridoio di Montecitorio incrocia Matteo Salvini. «I tuoi stanno tranquilli in Veneto?», chiede il leader azzurro, riferendosi ad amministratori e imprenditori leghisti sul piede di guerra per il decreto dignità. «Più che tranquilli», assicura il vicepremier allontanandosi. Ma il colloquio continua a distanza perché i giornalisti chiedono a Salvini di commentare l'appello che gli ha lanciato Berlusconi nel suo discorso e le previsioni nere sul governo Conte.

L'alleanza naturale è quella del centrodestra? «C'è un contratto di governo che intendo rispettare fino in fondo», risponde il segretario della Lega. Si opporrà alle norme del dl dignità criticate da Fi, vede la prospettiva di una caduta del governo e di nuove urne? «Non è mia intenzione - spiega Salvini - bloccare, sfasciare o tornare a votare perché gli italiani hanno votato chiaramente poco tempo fa quindi verremo giudicati dai fatti. Berlusconi può stare tranquillo. Lavoriamo per un Paese migliore». Arroganti come i sessantottini? «Eh, io non ero neppure nato nel '68, sono del '73», è la battuta del vicepremier. Che appare conciliante, pur escludendo una fine vicina dell'esecutivo: «Lavoreremo a lungo e bene, contiamo su una opposizione che dia suggerimenti, ci sono alcune forze, penso a Fi e Fdi, con dei progetti di legge che sto esaminando e che potranno arricchire il contratto di governo. Poi c'è l'opposizione confusionaria di sinistra».

Replica su twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera: «Caro Salvini, il testo del decreto dignità non va semplicemente migliorato, va completamente stravolto». Poi, sull'assemblea azzurra, parla di «una giornata importante per Fi, un momento di incontro e di rilancio della nostra azione in Parlamento e nei territori. Siamo tutti in campo con il presidente Berlusconi per ascoltare e dare risposte all'altra Italia, la parte migliore del Paese». La sua omologa al Senato, Anna Maria Bernini, commenta: «Il futuro, in Italia e in Europa, non può che essere dei liberali. Ha ragione il presidente Berlusconi! Siamo pronti a governare il Paese nella speranza che questo governo, a trazione grillina, non faccia intanto troppi danni alla nostra Italia».

Il deputato Andrea Ruggieri ha visto «il presidente molto battagliero e motivato», per il vicecapogruppo al Senato Lucio Malan, «il discorso è stato stimolante e duro con il governo», Enrico Costa nota che «anche sulla giustizia ha lanciato messaggi precisi».

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