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Se la "ministra" del M5S firmò il "sì" al referendum di Renzi

Dopo Giuliano che difese la Buona Scuola, un nuovo caso tra i "ministri" M5S: Paola Giannetakis, candidata all'Interno, firmò un appello per il Sì al referendum costituzionale di Renzi

Se la "ministra" del M5S firmò il "sì" al referendum di Renzi

Salvatore Giuliano - che difese la riforma sulla Buona Scuola di Renzi - non è il solo tra i "ministri" indicati da Luigi Di Maio per un eventuale governo a Cinque Stelle ad avere un passato pro segretario dem.

Il nome di quella che il capo politico del M5S vorrebbe al Ministero dell'Interno, Paola Giannetakis, infatti, spunta tra quelli che nel giugno del 2016 firmarono un appello "pacato" per il Sì al referendum che il 4 dicembre dello stesso anno fece cadere il governo guidato da Matteo Renzi. Impossibile negarlo: nome e cognome appaiono nella lista dei firmatari, ancora online sul sito creato per l'occasione.

"Lo sapevamo, nessun imbarazzo", replicano però dallo staff del M5S, "I candidati ministri sono patrimonio del Paese e non sono dei 5 stelle". Eppure lei nega: "Non ho mai firmato nulla, né fisicamente, né virtualmente", dice, "Non so come ci sia finito lì il mio nome".

"Altarini di Giannetakis, Giuliano e Pesce? Vediamo quali sono questi altarini...", li difende inoltre Luigi Di Maio a Otto e mezzo su La7, "Questo è un Paese in cui Renzi ha avuto il 40 per cento dei consensi, quindi è normale. Queste persone dimostrano che quando conosci Renzi cominci a evitarlo e penso in particolare al professore Giuliano. C'è un video da un palco su Giuliano e Renzi, ma io non devo giudicare un video, devo giudicare le competenze.

Renzi si è fatto pure una brutta figura dicendo che Giuliano era suo amico".

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