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Se il Movimento 5 Stelle cerca una sponda in Vaticano

Il Movimento 5 Stelle starebbe cercando una interlocuzione con il Vaticano. Emilio Carelli sarebbe stato avvistato nei palazzi della Santa Sede

Se il Movimento 5 Stelle cerca una sponda in Vaticano

Il Movimento 5 Stelle starebbe cercando un "contatto" con la Santa Sede. Il fine? Magari legittimarsi a tutti gli effetti per il governo del paese anche con la diplomazia vaticana.

Secondo quanto scritto da Libero, che ha ripreso dei virgolettati di Dagospia, sarebbe Emilio Carelli ad "aggirarsi" tra le stanze della Santa Sede per incontri con i vertici diplomatici. Carelli, insomma, sarebbe l'uomo di ponte tra il partito guidato da Luigi Di Maio e le alte sfere della Curia di Roma. La normalizzazione del Movimento passa anche per le logiche della "vecchia politica" e così Carelli, quasi come un novello Andreotti, avrebbe avuto "lunghi e approfonditi incontri ad altissimi livelli".

Luigi Di Maio, in realtà, aveva già provato la strada dell'interlocuzione con il Vaticano. Durante il viaggio negli States dello scorso autunno, il candidato alla presidenza del Consigilio dei ministri aveva incontrato il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. Un incontro che potrebbe essere soprattutto servito a tranquillizzare la Santa Sede sulle intenzioni non antiecclesiastiche del MoVimento 5 Stelle. Perché, però, proprio Carelli sarebbe stato mandato in avanscoperta? Da quanto si apprende in questo articolo di Francesco Agnoli pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana qualche tempo fa, Carelli ha diretto due master (uno in giornalismo e uno in social media managment) assieme a monsignor Dario Edoardo Viganò, l'ex responsabile della comunicazione vaticana dimessosi dopo la vicenda della lettera di Joseph Ratzinger sugli "undici piccoli volumi" riguardanti la teologia di Papa Bergoglio.

Ecco, quindi, che l'onorevole del Movimento 5 Stelle, lo stesso che alcuni commentatori politici avevano dato in pole position per la presidenza della Camera dei deputati, avrebbe delle conoscenze tra le alte cariche del Vaticano. Per Viganò, dopo la storia della missiva, Bergoglio ha creato un assessorato ad hoc all'interno della Segreteria per la comunicazione. Un uomo, insomma, che nonostante la lettura parziale della lettera di Benedetto XVI, è rimasto al fianco del pontefice argentino per completare la riforma iniziata.

Tanto Parolin quanto Viganò potrebbero essere stati gli interlocutori di Carelli in queste concitate ore.

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