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La Serracchiani apre a M5s e sogna la segreteria del Pd

L'ex vicesegretario sottoscrive il documento di Guerini ma apre al dialogo coi grillini. E dalla Gruber annuncia: potrei candidarmi alla segreteria

La Serracchiani apre a M5s e sogna la segreteria del Pd

Quale futuro per Debora Serracchiani? Scalzata nel giro di pochi mesi sia dalla poltrona di vicesegretario del Pd che da quella di governatore del Friuli-Venezia Giulia, l'esponente romana del piddì tesse la propria tela in attesa di capire quale sarà il futuro del partito di largo del Nazareno. A partire dalla direzione in programma per domani.

"La direzione di domani può essere il colpo mortale che una classe dirigente darà non solo al proprio partito, ma a una comunità di persone che credono sia bene per l'Italia avere un forte partito popolare e socialdemocratico - scrive la Serracchiani su Facebook nel primo pomeriggio - La direzione però può anche essere un'occasione decisiva di rilancio e di nuova coesione. Non sono più accettabili giochi sulla pelle del partito, strategie di secondo grado tutte interne e mirate a spartirsi un centinaio di posti in Parlamento."

Quindi getta la maschera e apre esplicitamente al dialogo con il MoVimento 5 Stelle: "l confronto con i 5S, a mio parere, sarebbe salutare: spazzerebbe il campo da ogni equivoco o strumentalizzazione. Abbiamo una linea politica e dei programmi con cui ci siamo presentati agli elettori, in netta alternativa al programma chewing gum dei 5S, e alle promesse dei pistoleri di destra. Ci sfidano al tavolo? andiamoci con orgoglio, con le nostre condizioni".

Quindi annuncia però di aver sottoscritto il documento proposto dal renzianissimo Lorenzo Guerini, con cui si lancia un appello a non realizzare conte interne sulla base delle varie correnti.

Serracchiani pronta a correre per la segreteria Pd

Appena ieri sera, però, la Serracchiani ha aperto a un'altra prospettiva importante: quella di correre per la segreteria di un Pd rifondato.

Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha sottolineato la necessità di un congresso fondativo chiarendo che "se ci saranno le condizioni non mi sottrarrò" a una candidatura per la guida del principale partito di centrosinistra del Paese.

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