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Il viceministro leghista al Papa: "Contributo della Chiesa non significativo"

Continua lo scontro sulle navi delle ong in stallo nel Mediterraneo. L'appello del Papa agita il governo. Il leghista lo sfida: "L'esempio arrivi dall'alto"

Il viceministro leghista al Papa: "Contributo della Chiesa non significativo"

Ieri mattina l'Angelus recitato in occasione dell'Epifania è culminato con un "accorato appello" da parte di papa Francesco a tutti i Paesi europei (Italia compresa) affinché diano accoglienza agli immigrati che, dopo essere stati soccorsi dalla Sea Watch e dalla Sea Eye, sono ancora bloccati a bordo delle due navi. Una sorta di sos lanciato urbi et orbi per smuovere una situazione pesante e di sostanziale stallo che ha trovato il plauso tra le file della sinistra e che ha creato, al tempo stesso, molteplici malumori nella Lega. Tanto che il viceministro allo Sviluppo economico, Dario Galli, ci ha tenuto a ricordargli che "il contributo della Chiesa" nella gestione degli sbarchi "non è stato significativo".

"Il Papa è con noi. Grazie al Vaticano e al Papa. Tutti gli essere umani sono uguali". Su Twitter, poche ore dopo l'intervento di Bergoglio, la Sea Eye ha cantato vittoria. L'ong ha, infatti, una delle sue imbarcazioni con diciassette immigrati a bordo ferma al largo di Malta in attesa di avere il via libera allo sbarco. Ieri il testo che il Papa ha preparato per l'Angelus è stato un concentrato di allegorie che rimandano alle cronache di questi giorni, in particolare alla via Crucis che misurano ogni giorno gli stranieri in fuga, alla ricerca di un avvenire migliore in Europa. Un parallelismo che ha fatto piacere soprattutto alla sinistra italiana che ha cavalcato l'appello del Pontefice per attaccare il governo gialloverde e, in modo particolare, Matteo Salvini. "Da non credente non posso che dire grazie a Papa Francesco - ha commentato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni - lEuropa, se esiste, risolva la questione indicando un porto sicuro di sbarco a Sea Watch e a Sea Eye". "Èsacrosanto che il Papa si rivolga alle coscienze dei cosidetti cattolici", ha fatto eco Lorenzo Cesa dell'Udc invitando i cattolici che vanno a votare a "raddrizzare la barra di un timore che sembra ormai impazzito".

All'interno del governo l'invito del Papa ha creato non pochi grattacapi. Anche perché la Lega e i Cinque Stelle non sono allineati sulla gestione degli sbarchi. E, se il ministro alla Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, dice di aver "apprezzato l'appello" di Bergoglio e accusa Bruxelles di aver scaricato l'emergenza solo sull'Italia, il viceministro Galli è molto più duro e non fa sconti a nessuno. Tantomeno al Vaticano. "È giusto il richiamo ai leader europei perché effettivamente è ridicola la posizione dell'Europa in generale sulla posizione dell'immigrazione", dice il leghista che, ai microfoni di Agorà su Rai3, aggiunge subito un "però". "Però ricordo a me stesso, e a tutti, che anche il Papa è un leader europeo". Dunque, rincara Galli, "l'esempio, magari, arrivi dall'alto". "Non mi pare che il contributo nella faccenda particolare sia significativo", annota l'esponente della Lega ricordando che, "quando sono state portate a casa cento persone, che peraltro hanno messo in una sede distaccata, nell'arco di qualche ora sono sparite tutte"

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