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Spray al peperoncino nella pista del “Le Roi” Acciuffato un giovane

La nottata del “Le Roi Club 1951” è stata interrotta intorno alle 2.30. FOTO CECCON L’ingresso del “Le Roi Club 1951” su via Matteotti
La nottata del “Le Roi Club 1951” è stata interrotta intorno alle 2.30. FOTO CECCON L’ingresso del “Le Roi Club 1951” su via Matteotti
La nottata del “Le Roi Club 1951” è stata interrotta intorno alle 2.30. FOTO CECCON L’ingresso del “Le Roi Club 1951” su via Matteotti
La nottata del “Le Roi Club 1951” è stata interrotta intorno alle 2.30. FOTO CECCON L’ingresso del “Le Roi Club 1951” su via Matteotti

Attimi di paura l’altra notte alla discoteca Le Roi di via Matteotti. Nel bel mezzo della festa qualcuno ha spruzzato una sostanza irritante, probabilmente uno spray al peperoncino. Il sangue freddo del titolare del locale, Luca Cibotto, e degli uomini della sicurezza “Mas” ha evitato che si scatenasse il caos e ha permesso di evacuare con calma il luogo. Non ci sono stati feriti. Sono intervenuti i carabinieri, che hanno individuato un sospettato e lo hanno portato in caserma. L’ALLARME. Erano circa le 2 della notte tra venerdì e ieri. Per una discoteca, il cuore della festa. Gli ultimi pezzi dei dj Markraff e Sama erano quasi conclusi e stava per salire in console lo special guest Mark Rizzotto, dj padovano. A un certo punto, al titolare della discoteca Cibotto, che era in sala, è mancata l’aria. Lo ha aggredito una forte irritazione agli occhi e alla gola. Attorno a lui, la gente tossiva, con gli occhi che lacrimavano. Cibotto non ha avuto il minimo dubbio: qualcuno, vicinissimo a lui, aveva spruzzato nel locale lo spray al peperoncino. «Non ho dubbi che si trattasse di quel tipo di spray, perché gli effetti erano evidenti - riferisce Cibotto -. Ho quindi avvisato i ragazzi della sicurezza e i dj, che hanno riferito ai giovani in sala quanto accaduto e gli hanno detto di restare calmi». Gli operatori dell’agenzia di sicurezza Mas di Bassano, capitanati dal titolare Christian Quinziani, hanno fatto scattare l’apertura delle porte, quella principale, che dà su via Matteotti, e quella d’emergenza, sul retro, che sbuca in una piazzetta privata. «Nel locale c’erano circa 100 persone - afferma Cibotto -. Ciascuno dei presenti è uscito con calma, con la sorveglianza della sicurezza. È andato tutto bene ma certe cose se sfuggono di mano possono essere pericolose». LE MINACCE. Cibotto ha chiamato i carabinieri, che sono intervenuti in via Matteotti. Il titolare ha ricostruito i fatti e grazie a delle testimonianze è stato individuato un gruppetto di sospettati. «Alcune ragazze ci hanno segnalato che un giovane, di origine straniera, si vantava di aver spruzzato lo spray - riferisce Cibotto -. Quel ragazzo era con altri due e a un certo punto mi ha persino minacciato. Mi ha gridato: «Allah ti aspetta in cielo». I carabinieri lo hanno portato via. Ovviamente non avevo certezza che fosse stato lui a spruzzare lo spray». Proprio per questo Cibotto, per evitare che l’episodio si ripetesse, ha preferito chiudere la serata. I giovani sono rientrati solo per ritirare i giubbotti dal guardaroba. «Ho fatto pagare solo le bevande, ma non l’ingresso - prosegue Cibotto -. Del resto, la serata era appena iniziata e il principale dj doveva ancora iniziare». CONTROLLI. Per Cibotto, così non si può andare avanti. Il rischio che la “moda” dello spray al peperoncino prenda piede è troppo alto, tanto che titolare e agenzia di sicurezza stanno valutando di intensificare i controlli. «Probabilmente saranno più approfonditi - afferma il capo dell’agenzia di sicurezza, Quinziani -. La normativa ci permette infatti di procedere con delle perquisizioni soft a tasche, borse e zaini e possiamo utilizzare dei metal detector». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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