Rovato, aggressione al parroco: un arresto

Un senza fissa dimora è accusato di tentata rapina e lesioni

Carabinieri

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Rovato (Brescia), 14 febbraio 2018 - I carabinieri della stazione di Rovato ieri hanno rintracciato e arrestato C.M., senza fissa dimora, con l’accusa di essere l’autore dei reati di tentata rapina e lesioni ai danni del vicario parrocchiale della chiesa di San Giovanni Bosco

 I fatti sono accaduti il tre febbraio scorso alle 17, in chiesa. A denunciare i fatti è stato il parroco il cinque febbraio, spiegando che si trovava da solo all’interno della chiesa per chiudere i rispettivi ingressi, quando è stato avvicinato dal C.M., da lui conosciuto, che con insistenza e fare minaccioso gli ha intimato di consegnargli del denaro. Al suo netto diniego il giovane lo ha aggredito sferrandogli un violento pugno al volto, desistendo e dandosi poi alla fuga solo dopo l’immediato intervento di alcuni parrocchiani, attirati dalle urla e richiesta di aiuto da parte del malcapitato. Il sacerdote, a seguito della patita aggressione, è stato soccorso ed accompagnato dagli stessi parrocchiani al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Chiari, dove i sanitari gli hanno diagnosticato “Trauma facciale e contusioni arti lato destro”, e poi lo hanno dimesso con una prognosi di gg. 11. L’arresto del giovane C.M, già noto ai Carabinieri del posto, è stato portato a termine in esecuzione di apposita ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Brescia su richiesta del Pubblico Ministero, dopo aver vagliato e condiviso i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari riportati nel rapporto a suo tempo inoltrato dal Comando Arma di Rovato. All’arrestato, già recidivo per reati contro la persona ed il patrimonio sono contestati anche altri reati, commessi sempre a Rovato, e più specificatamente un’altra tentata rapina con lesioni, commessa il 31 luglio 2016, ai danni di un uomo ultrasessantacinquenne e i reati di minaccia e interruzione di servizio pubblico, commessi lo scorso 05 febbraio nei confronti del medico curante e personale del CPS. C.M., dopo l’arresto, è stato portato in carcere di Brescia.