"Addio igiene, decoro e sicurezza". Assedio ai Bastioni di Porta Venezia

La denuncia del Comitato: scuola materna e 150 bimbi a rischio

Bivacchi di fortuna

Bivacchi di fortuna

Milano, 4 ottobre 2017 - «Manca la sicurezza ed è emergenza per igiene e decoro» confida la madre di due alunni che frequentano la scuola dell’infanzia comunale “Bastioni di Porta Venezia”, nell’omonima via. Qui da circa un mese i genitori hanno riunito un «Comitato per la sicurezza» dopo un’escalation di episodi preoccupanti non dentro la scuola, protetta da un sistema di allarme dopo una serie di furti e incursioni, ma nell’area dove sorge: i Giardini Pubblici intitolati ad Indro Montanelli. La materna, che ospita sei classi e circa 150 bambini, è infatti ospitata all’interno del parco, nel Padiglione del caffè, edificio risalente al 1863, progettato dall’architetto Giuseppe Balzaretti. La scuola è un fiore all’occhiello dell’offerta didattica cittadina.

«Un istituto unico nel suo genere – riferisce la mamma, che è anche residente in zona Porta Venezia e chiede l’anonimato perché ha paura – ma le madri temono di accompagnare i loro figli, dopo essere state seguite dagli stranieri che bivaccano nell’area verde. L’ultimo episodio è successo settimana scorsa. Mi è giunta notizia che si siano verificati casi di palpeggiamento. Le donne sono una “categoria” a rischio in un parco che sorge nel centro di Milano, alle 8 del mattino». Maria Rebughi, residente, conferma di subire «pesanti apprezzamenti» quando corre alle 11 di mattina. «Tengo sempre gli occhi a terra. La situazione è così da due anni». «Un quadro inquietante che si aggiunge all’incredibile fatto di luglio quando uno sconosciuto penetrò dentro l’asilo prima dell’uscita dei bimbi. Ad essere messi sotto accusa dai genitori della materna come dagli abitanti del quartiere sono gli immigrati “accampati” nel parco, che di notte si trasforma in dormitorio a cielo aperto».

Enrico Pluda è presidente dell’associazione Agiamo, Amici Giardini Montanelli, sorta nel 2016 per combattere il «triste abbandono» degli ex giardini pubblici di Porta Venezia. Spiega: «Gli anfratti delle rocce artificiali sono trasformati in rifugi improvvisati che gli operatori dell’Amsa sistematicamente devono ripulire. Anche il padiglione della musica, nato per ospitare bande musicali e dall’acustica perfetta, è diventato un luogo di riposo. Non solo di giorno ma soprattutto di notte. Quando si verificano anche episodi di prostituzione maschile, proprio vicino all’asilo». Il parco dovrebbe essere chiuso ad una certa ora, ma «è facilmente scavalcabile in alcuni tratti – denuncia Pluda –. I bivacchi e gli incontri notturni sono dovuti al fatto che i Giardini non sono né ben illuminati, né videosorvegliati, né mai completamente chiusi al pubblico». Le conseguenze dell’attività dopo il calare delle tenebre sono ravvisabili - purtroppo - il mattino dopo, sotto il profilo igienico sanitario. «Ci sono bisogni e profilattici ovunque. La sporcizia è tale che ormai prolifera una colonia di topi», incalza Pluda. Per impedire l’assedio delle rocce basterebbe «sistemare delle reti» chiarisce. Per la scuola i genitori ritengono che siano non più procrastinabili una serie di interventi: «Chiediamo subito telecamere collegate alla Polizia locale, illuminazione adeguata attorno a tutto il perimetro, vetri antisfondamento alla struttura e una recinzione più alta per impedire le incursioni notturne nel giardino dove giocano i bimbi. E il presidio fisso delle forze dell’ordine dentro il parco».

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