Lombardia, prove di autonomia da Roma: firmata pre-intesa con il Governo

Lombardia, Emilia Romagna e Veneto hanno firmato una pre-intesa con il Governo. Fissate anche le materie

Un tablet per il voto al referendum

Un tablet per il voto al referendum

Milano, 1 marzo 2018 - Si è conclusa una fase, ma la montagna è ancora da scalare. Ieri, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna hanno firmato la pre-intesa con il Governo per una maggiore autonomia su alcune materie. Il documento, adesso, dovrà essere approvato dal nuovo Governo e dal nuovo Parlamento dopo le elezioni. E la cosa, ovviamente, non è così scontata. In ogni caso si può dire che il capitolo della trattativa è alle spalle. La questione autonomia era iniziata con i referendum «autonomisti» di Lombardia e Veneto dello scorso 22 ottobre. Poi anche l’Emilia-Romagna entrò nella trattativa con il Governo, ma senza aver fatto alcun referendum. Nell'accordo si prevede anche un primo elenco di materie sulle quali avrà competenza la regione: istruzione, salute, politiche per il lavoro, rapporti con la Ue e tutela ambientale. Il governatore lombardo, Roberto Maroni, ha parlato di «una data storica! Dopo 17 anni abbiamo firmato per la prima volta un pre-accordo per dare più autonomia alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia Romagna. È tutto scritto, da qui non si torna indietro».

Il presidente della Lombardia si dice «molto soddisfatto di concludere in bellezza» la sua esperienza alla guida della Lombardia. Ora «il completamento di questo percorso è affidato al nuovo presidente della Regione e al futuro Governo e Parlamento di Roma, ma oggi abbiamo messo nero su bianco una pagina storica che apre una fase nuova per le Regioni e per tutto il sistema delle autonomie». Sul fronte del Governo, il sottosegretario Gianclaudio Bressa definisce quello di ieri « un primo passo: siamo partiti con tre Regioni, speriamo siano solo l’avanguardia, ci sono già abboccamenti in fase avanzata col Piemonte e la Liguria; è stata avviata la trattativa anche con la Campania e la Puglia». E «ora la palla passa al prossimo Parlamento». La notizia non poteva non irrompere sulla campagna elettorale. Il candidato governatore del centrodestra, Attilio Fontana, ha parlato di «una grande giornata» per la Lombardia, che «apre importanti scenari e grandi prospettive».

L’ex sindaco di Varese rivendica: «Dopo trent’anni di lotta politica abbiamo finalmente la possibilità di decidere a casa nostra, di decidere per il futuro del nostro territorio e di avere maggiori risorse a disposizione per i nostri cittadini». Invece il candidato del centrosinistra, Giorgio Gori, ha ricordato: «Le materie che sono finite in questo pre-accordo tra governo e Regioni sono esattamente quelle che i sindaci del centrosinistra avevano indicato come priorità quando ancora la Lega parlava di residuo fiscale di 27 miliardi di euro, di cose assolutamente irrealizzabili». Dalla pre-intesa, comunque, «manca la delega sulla ricerca e l’innovazione tecnologica e non so perché sia rimasta fuori dal tavolo. Mi riprometto di integrarla, se possibile».

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