Papa Francesco collegato con Nespoli: "Grazie per quello che state facendo"/ VIDEO

Il santo Padre ha voluto scoprire la vita nello spazio a 400 km dalla Terra con domande fra astrononia e fede

Papa Francesco parla con l'equipaggio della Stazione Spaziale

Papa Francesco parla con l'equipaggio della Stazione Spaziale

Città del Vaticano, 26 ottobre 2016 - Questo pomeriggio Papa Bergoglio si è video-collegato per venti minuti dal Vaticano con l'austronauta brianzolo Paolo Nespoli sulla Stazione spaziale internazionale.

"Buongiorno o buonasera, perché quando si è nello spazio mai si sa, penso che lì nella stazione spaziale le giornate scorrono in modo diverso, vero?", ha esordito il Papa. "Ringrazio voi e quanti hanno organizzato questo collegamento che mi dà la possibilità di incontrarvi e di rivolgervi alcune domande. Comincio subito con la prima domanda: l'astronomia ci fa contemplare gli orizzonti sconfinati dell'universo e suscita in noi le domande da dove veniamo dove andiamo. Chiedo a lei, Dottor Nespoli, alla luce delle sue esperienze nello spazio qual è il suo pensiero sul posto dell'uomo nell'universo?".

"Santo Padre", ha risposto Nespoli che è stato il principale interlocutore del Papa per via della lingua, "questa è una domanda complessa, io sono una persona tecnica, un ingengere, quando si parla di queste cose rimango anch'io perplesso, è un discorso molto delicato. Penso che il nostro obiettivo qua è quello di conoscere il nostro essere, riempire la conoscenza, capire quello che ci sta attorno. Più conosciamo e più ci rendiamo conto di conoscere poco. Mi piacerebbe che persone come lei, non solo ingegneri e fisici, teologi, filosofi, scrittori, poeti venissero qui nello spazio per esplorare cosa  vuole dire avere un essere umano nello spazio". "E' vero quello che lei dice", ha commentato il Papa, "ma in questa sala da cui vi sto parlando si trova, come vedete, un arazzo artistico ispirato a Dante, 'l'amor che muove il sole e le altre stelle'. Vi chiedo che senso ha per voi che siete tutti ingegneri e astronauti chiamare amore la forza che muove l'universo?"

A rispondere, questa volta, con la successiva traduzione di Nespoli, è stato il russo Segey Ryazanskiy, che ha fatto riferimento "a un libro che sta leggendo qua sopra, il piccolo principe di Saint Exupery, la storia del ragazzo che darebbe volentieri la propria vita per tornare piante e animali sulla terra e sostanzialmente l'amore è quella forza che ti dà la capacità di dare la tua vita per qualcuna altro".

"Mi piace questa risposta. Grazie di cuore per questo colloquio. Il Signore benedica voi il vostro lavoro e le vostre famiglie. Pregherò per voi e voi per favore pregate per me". "Grazie di essere stato con noi nella stazione spaziale", ha concluso Nespoli, "averci portato più in alto, averci tirato fuori dalla meccanicità quotidiana e averci fatto pensare a cose pi grandi di noi". L'equipaggio della Missione 53 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, in volo a 400 km dalla Terra.