L'Aquila, il blitz di Di Maio in città: pochi minuti a Collemaggio, poi caffè e fuga. E' polemica

L'Aquila, il blitz di Di Maio in città: pochi minuti a Collemaggio, poi caffè e fuga. E' polemica
di Stefano Dascoli
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Domenica 21 Gennaio 2018, 20:37
L'AQUILA - Una visita, questa sì piuttosto lunga (una ventina di minuti), all’interno della basilica di Collemaggio. Con tanto di battuta che ha gelato gli scaramantici: «E’ in grado i resistere alle scosse?». Poi, sempre a bordo del pulmino nero con serigrafie gialle, l’incontro lampo con sostenitori e cronisti che lo hanno atteso per oltre un’ora alla Villa comunale, luogo concordato per un appuntamento domenicale di buon’ora. Qui un rapido saluto, la sosta al Grand hotel per un caffè, qualche applauso, la promessa generica, in risposta a una domanda sulla ricostruzione, di semplificare le norme e poi la fuga verso Chieti. E’ tutto qui il blitz all’Aquila di Luigi Di Maio, candidato premier Cinque Stelle. Una visita che non è errato definire lampo e che ha lasciato più di qualcuno con l’amaro in bocca. Soprattutto chi aveva accettato di buon grado la levataccia domenicale ed era arrivato con tanto di striscione e megafono. Pochi, ma insomma, entusiasti di poter stringere la mano al leader. E allora il quesito sorge spontaneo: era davvero necessario dedicare al capoluogo una mezzoretta, poco più, di cui buona parte davanti a pochi intimi (in basilica), dopo aver annunciato pubblicamente l’arrivo del suo «Rally» in Abruzzo? Per di più senza alcun contenuto, senza proposte, senza programmi, senza nomi? Insomma, questa comparsata sarà ricordata come una delle meno significative dal 2009 ad oggi. Di Maio ha sfidato l’insidiosa pioggerellina senza scomporre il consueto look: abito scuro e cravatta d’ordinanza, coperto solo da un cappotto. E’ stato accompagnato dai consiglieri regionali Sara Marcozzi e Domenico Pettinari (c’era anche Gianluca Ranieri), nonché dal giovane Fabrizio Fiaschetti e dalla senatrice uscente Enza Blundo. Alla Villa c’erano alcuni attivisti, come Fausto Corti, Antonio Perrotti, Marilena De Ciantis, i candidati alle “parlamentarie”. All’interno di Collemaggio Di Maio ha ascoltato con attenzione l’illustrazione del restauro da parte dell’architetto Antonello Garofalo. Poi, alla Villa, ha risposto così all’unica domanda: «Il problema di questo Paese è che ci sono troppe leggi che si accavallano, si contraddicono e creano occasioni per i corrotti, togliendo opportunità a chi si comporta onestamente». Per il resto, nulla di nulla. Con la senatrice Pd Stefania Pezzopane che attacca: «Vergogna Di Maio che dedica dieci minuti all’Aquila. Dieci minuti per sparare superbia e incompetenza». 
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