Foggia, nuovo colpo ai clan: ordinanza di custodia in carcere per il capo della "società foggiana"

Il delitto di questa estate nel foggiano
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Sabato 28 Ottobre 2017, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 10:15
Una nuova operazione contro la mafia foggiana, considerata nuovamente un'emergenza dopo la strage di San Marco in Lamis di questa estate. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito, oggi,  un'ordinanda di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Rocco Moretti, 67 anni, ritenuto al vertice della "Società Foggiana", la mafia del territorio, e, in particolare, della batteria "Moretti- Pellegrino-Lanza", e di Domenico Valentini, 45 anni, per i reati di tentata estorsione e porto abusivo di armi da fuoco, sia comuni che da guerra, aggravati dall'avere agito con il metodo mafioso. I due erano già stati colpiti, lo scorso 9 ottobre, da un provvedimento di fermo di indiziato di delitto del pm della Dda di Bari, poi convertito in misura cautelare dal gip di Foggia. Questi, disponendo che gli arrestati rimanessero rinchiusi nella casa circondariale di Foggia, aveva però anche dichiarato la propria incompetenza, in quanto aveva anch'egli ravvisato l'aggravante del metodo mafioso per la commissione dei reati contestati, e cioè il tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore operante nel settore agricolo il quale, dalla fine del 2015 era continuamente vessato da appartenenti al clan Moretti, nel tentativo di estorcergli la somma di 200.000 euro.

Lo stesso, in più occasioni era stato avvicinato da appartenenti al clan, i quali, anche con botte e con la minaccia di armi comuni e da guerra (come ad esempio fucili mitragliatori Kalashnikov), avevano cercato di costringerlo, per poter continuare a svolgere la sua attività senza problemi, a versare la somma ingente nelle casse del clan.
Analoghe minacce erano poi state rivolte anche ad alcuni dei suoi familiari e dipendenti. Il gip del Tribunale di Bari, il 26 ottobre, sulla scorta degli accertamenti già presenti agli atti e di ulteriori risultanze investigative, ha emesso una propria ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico degli indagati, notificata loro nel carcere di Foggia.
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