Tra gli indagati ci sarebbero personaggi utilizzati da Capuano (a lui è stata sequestrata anche una pistola con la matricola abrasa) e dal Murè che, secondo l'accusa, avrebbe anche partecipato di persona, per minacciare, picchiare e derubare l'imprenditore «con una strategia coerente e lucida» perchè l'obiettivo era di «spogliarlo di tutto». Quindi non episodi occasionali di prepotenza, «ma condotte ben codificate».
Condotte che, sempre per gli inquirenti, sembrano essere state prassi per Capuano, che così si sarebbe comportato con tutti coloro che si opponevano alle sue richieste ma anche con persone che con lui avevano una relazione amorosa.
Su questi episodi le indagini sono appena all'inizio. L'imprenditore, pestato da Murè insieme a un'altra persona, grazie a un tatuaggio avrebbe riconosciuto in quest'ultimo Angelo Imparato, per ora indagato con l'accusa di lesioni. Tra gli altri indagati vi sarebbero pure pubblici ufficiali, come il cancelliere del tribunale di Grosseto Cesare Ferreri che, sempre secondo carabinieri e guardia di finanza, avrebbe anche fornito a Capuano informazioni su imprenditori in difficoltà e notizie che lui sfruttava per le sue attività illecite.
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