Il brutale stupro provocò settimane di proteste da parte della popolazione e la sentenza è stata accolta con applausi e soddisfazione dalle centinaia di persone che si sono raccolte all'esterno del tribunale, presidiato da un migliaio di agenti di polizia. I tre imputati, di età tra i 25 e i 36 anni, hanno ascoltato il verdetto senza mostrare reazioni. Nell'arringa il pubblico ministero ha giustificato la decisione con il mancato pentimento degli stupratori nei 16 mesi successivi all'omicidio.
«Avevo piena fiducia nella giustizia - ha dichiarato il padre della vittima all'uscita dalla sala, ed ho avuto la sentenza che ho atteso per ogni singolo giorno per quasi un anno e mezzo».
Le richieste di clemenza non sono state accolte dal giudice, e ora i legali degli imputati hanno la possibilità di presentare ricorso presso l'Alta Corte. Il tribunale li aveva dichiarati colpevoli il 18 novembre, la vittima apparteneva alla comunità Maratha della casta superiore mentre gli uomini erano tutti dalit, in passato intoccabili.
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