Rifiuti, è lite M5S a Ostia: basta diktat del Comune. Fermi i camion per l'Emilia

Rifiuti, è lite M5S a Ostia: basta diktat del Comune. Fermi i camion per l'Emilia
di Alessia Marani e Mirko Polisano
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Sabato 6 Gennaio 2018, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 00:39
«La storia del tritovagliatore è stata gestita male dall'inizio sotto tutti i punti di vista». È amareggiato Alessandro Ieva, l'assessore all'ambiente M5S di Ostia. L'impianto arrivato e attivato in gran segreto a Ostia Antica è passato anche sulla sua testa, oltre a quella della presidente grillina Giuliana Di Pillo. «Nessuno ci ha informato - dice - c'è stato un problema di comunicazione». La mancata presa in considerazione, però, ha mandato su tutte le furie l'assessore pentastellato, oltre che tutta la base M5S che ha creduto alle parole del loro capogruppo in aula Giulio Cesare, Paolo Ferrara, lidense doc: «Mai il tritovagliatore a Ostia».

IL DIETROFRONT
E invece oggi Ieva e la Di Pillo si trovano con la base in rivolta e quasi a un passo dalla prima vera crisi di maggioranza che minaccia il parlamentino di Ostia. «Non ci saranno più scelte calato dall'alto - continua Ieva - adesso c'è un'amministrazione con cui bisognerà fare i conti». Il messaggio a Campidoglio e vertici Ama è stato lanciato. Non si ammetterà un bis. Intanto Roma si prepara alla nuova emergenza rifiuti che potrebbe scattare a partire da lunedì, all'indomani di questo lungo weekend dell'Epifania. Ama ha già emesso l'ordine di servizio per tenere aperti gli impianti di trattamento dell'indifferenziata e le officine, ma potrebbe non bastare. Visto che per le festività sono bloccati anche i tir diretti fuori Roma. Fra l'altro resta ancora al palo il trasferimento dei rifiuti in Emilia Romagna dopo il via libera all'accordo infraregionale che, però, si è portato dietro uno strascico di polemiche e je accuse; coi pentastellati che sul blog di Beppe Grillo hanno parlato di uno «spot elettorale» del Pd, e le regioni Emilia Romagna e Lazio che hanno subito replicato: «Sono stati Ama e Comune a chiedere aiuto e con responsabilità istituzionale abbiamo fatto la nostra parte».

«Questa è un'ulteriore dimostrazione - la frecciata del sindaco di Parma, l'ex Pizzarotti - che per i 5 stelle tutto è dovuto o tutto è colpa degli altri». Il conferimento di 15mila tonnellate di rifiuti romani al Nord, inoltre, avrebbe creato più di un mal di pancia alla base elettorale grillina, frenando, a tre mesi dalle politiche, l'operazione. Ma se Ama non giocherà la carta Emilia Romagna potrebbe ritrovarsi in grave affanno, soprattutto in vista dell'assemblea dei sindaci della Saf, la Società ambiente di Frosinone, chiamati a decidere il 12 gennaio se e in che misura continuare a trattare i rifiuti dalla Capitale. Nel frattempo, però, è stata tirata fuori la briscola del tritovagliatore.

L'impianto mobile (che Raggi definì «un giocattolo di Marino, costoso e inutile») sta trattando circa 120 tonnellate al giorno conferite da una trentina di compattatori. Per trasportare i rifiuti a destinazione vengono impiegati almeno 6 bilici per 12/14 passaggi al giorno. Considerato che il tritovagliatore di via dei Romagnoli può lavorare fino a 300 tonnellate al giorno, il timore è che in emergenza possa iniziare a lavorare rifiuti di altre zone, oltre il X Municipio. Eventualità che, però, la stessa Ama e Di Pillo escludono categoricamente. Per superare il difficile weekend, la municipalizzata ha assicurato un rafforzamento dei turni per lo svuotamento dei cestini nel centro storico e della raccolta dei cartoni fuori dalle attività commerciali, garantendo anche l'apertura delle isole ecologiche per gli ingombranti dalle 7 alle 13.
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