Resta aperta anche la terza via: candidature al di fuori del partito, in grado superare l’empasse. L’identikit recita: categoria società civile, che vuol università, sanità, imprenditori, votanti alle primarie e disposti a misurarsi con gli incastri del Rosatellum. Proprio Leonelli avrebbe in agenda almeno due nomi: una donna per Perugia e un uomo per Terni.
Ma il Pd è tutt’altro che pacificato. Nella dotazione da segretario provinciale, Leonardo Miccioni ha ricevuto un elmetto. Giovedì sera lo ha portato con sé a Spoleto, ma poi ha finito per tenerlo nella borsa: all’assemblea che ha eletto il trentenne Matteo Cardini alla guida del partito in città, infatti, la minoranza non si è presentata (altro servizio a pag 45 ndr).
I democratici di Marsciano, invece, hanno calato la loro carta: candidare il sindaco Alfio Todini in Parlamento. Metti lì.
A Foligno l’assemblea si riunisce domani. Il segretario Carlo Elia Schoen declina così il concetto di rappresentanza del territorio: «Tra i parlamentari uscenti ci sono sicuramente figure riconoscibili e rappresentative di quest’area geografica, quali Gianpiero Bocci o Marina Sereni - spiega - ma se qui non fossero candidati loro, senza voler innescare guerre di campanile e nel rispetto dei ruoli, riteniamo opportuno rimarcare l’importanza di riconoscere adeguata rappresentanza al nostro territorio».
Finita qui? No. A Gualdo Tadino ieri si è dimessa la giovane e agguerrita segretaria cittadina Lisa Chiavini, riferimento del sindaco bocciano Massimiliano Presciutti: «Le pressioni che ho subìto per la composizione della segreteria la dicono lunga sulla fiducia accordatami quando sono stata riconfermata... non è stato compreso il mio progetto», ha scritto nella lettera di addio. Tutto liscio, mancano solo dieci alla chiusura delle candidature.
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