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Migranti e fascismo: le risposte che non ti aspetti della Senatrice Segre

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La senatrice a vita Liliana Segre

Migranti e fascismo: parla Liliana Segre. La senatrice a vita sopravvissuta all’olocausto si è soffermata sulle accuse piovute sul Governo Conte per aver detto no all’approdo in Italia della nave Aquarius con 629 migranti. E lo ha fatto ai margini della presentazione del libro Nazitalia di Paolo Berizzi.
Ma chi si aspettava una presa di posizione ideologica e retorica contro le scelte del ministri Matteo Salvini (Interno) e Danilo Toninelli (Infrastrutture e Trasporti) si è dovuto ricredere.

Migranti, Italia ed Europa

Partendo dal no italiano e dalla decisione della Spagna di accogliere invece i migranti dell’Aquarius, la Segre ha detto: “Meno male che c’è qualcuno che non dice no. Io sono stata una richiedente asilo. A me hanno detto no. E quando si dice no poi bisogna prendersi le responsabilità di quel no a chi chiede asilo”.
A questo punto, alla domanda se avrebbe combattuto questa scelta del governo italiano, la sua risposta è stata spiazzante. “Per la verità, alla quale io tengo molto, l’Italia è stata lasciata sola. E questa è una cosa che è la vergogna dell’Europa. Perché sono stati molto più quelli che hanno chiuso di quelli che hanno aperto. E allora, in effetti, quando si è soli ad aprire la porta, possono succedere tante cose, come infatti sono successe”.
Per la Segre, insomma, la colpa di quanto accaduto non è tanto del governo italiano. “Credo che la responsabilità sia dell’Europa. Quando c’è l’Unione europea, l’unione vuol dire che fa la forza, non che fa la debolezza”.

Segre e richiedenti asilo

Incalzata dai giornalisti, la senatrice ha poi spazzato il campo da qualsiasi ambiguità sui migranti. “L’ho già detto prima, sono stata una richiedente asilo. E l’ho detto in Senato il primo giorno che ho avuto la parola. So che cosa vuol dire essere respinti, perché nel caso della mia famiglia siamo stati respinti in quattro e sono tornata solo io a raccontare. Però quando sono stata respinta di qua c’era la morte, la persecuzione, la deportazione. Non si può fare di ogni erba un fascio. Non tutti quelli che chiedono asilo avrebbero la morte a casa loro”.

Fascismo e democrazia

Infine, vista la svolta a destra degli italiani, non poteva mancare la domanda sul fascismo e se la Segre ne tema il ritorno nel nostro Paese. “Beh, ritorno del fascismo proprio così com’era forse no”, ha affermato la Segre. “Però certamente la destra fa dei passi avanti molto grandi. E dobbiamo rispettare la volontà popolare. Perché al contrario dei fascisti io sono molto democratica”.

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