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Cronaca

Odio verso l'Occidente e video di sgozzamenti: ecco chi è l'indagato di Piacenza 

Egiziano, lavorava come operaio nella zona industriale e abitava con alcuni parenti nei dintorni di via Manfredi, titolare di un permesso di soggiorno e anche incensurato eppure è stato indagato per terrorismo internazionale di matrice jihadista. Il filone piacentino dell'Operazione Lupi del Deserto

E.A.I.A.A. lavorava come operaio nella zona industriale e abitava con alcuni parenti nei dintorni di via Manfredi, titolare di un permesso di soggiorno e anche incensurato eppure è stato indagato per terrorismo internazionale di matrice jihadista. Un egiziano di 23 anni, come i tanti che abitano i nostri territori, insospettabile che aveva, da quanto emerso dalla maxi indagine della polizia Lupi del Deserto, contatti frequenti con Issam Elsayed Abouelamayem Shalabi. Quest'ultimo, suo connazionale, è stato arrestato a Milano per associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia per delitti di terrorismo poiché ritenuto organico allo Stato Islamico, intenzionato di andare a combattere per Daesh ed intraneo alla macchina della propaganda di quest’ultimo. 

Nella notte del 21 novembre i poliziotti hanno perquisito l'abitazione piacentina  di E.A.I.A.A. non trovandolo: è all'estero, probabilmente in Egitto, ma lo stanno cercando. Contemporaneamente a Teramo è stato denunciato, in quanto indagato per il reato di terrorismo internazionale un altro egiziano, 21 anni,  I.O.M.A., al quale è stato notificato il decreto del Ministro dell’Interno che ne stabilisce l’espulsione dall’Italia. I due giovani denunciati avrebbero fatto parte di questa cellula radicalizzata capeggiata dal Shalabi. Sia sui social sia su chat di messaggistica istantanea avrebbero condiviso materiale audio e video dai contenuti inneggianti il terrorismo islamico.

Schermata 2018-11-21 alle 16.22.45-2IL QUADRO INDIZIARIO - Il quadro indiziario - si legge nella nota diffusa dalla polizia - raccolto nei confronti di  E.A.I.A.A. e I.O.M.A. è costituito da una una spiccata radicalizzazione indotta costantemente dallo Shalabi con il quale hanno avuto molteplici contatti telefonici, da una marcata impronta antioccidentale, da una particolare attrazione verso lo Stato Islamico e verso la jihad, dalla campagna di odio nei confronti dell’Occidente, dall’ascolto di audio di Imam radicali, anti occidentali e favorevoli alla jihad e al martirio per Allah, ma soprattutto dalla visione di video rappresentanti attentati suicidi, altri con scene di sgozzamento e sepoltura in fosse comuni, video relativi all’utilizzo di mitragliatrici da guerra e del kalashinkov, nonché dalla visione di video relativi alle tecniche di disarmo da attacco con coltello e con pistola. All'egiziano di Teramo è stato notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale, firmato dal Ministro dell’Interno, poiché ritenuto pericoloso per la sicurezza dello Stato. A suo carico sono in corso perquisizioni informatiche, domiciliari e personali all’esito delle quali, qualora non emergano ulteriori elementi indiziari che possano giustificare la adozione di diversi provvedimenti, sarà espulso verso l’Egitto. 

L'ATTIVITA' DI SHALABI - Dalle attività di captazione, telefoniche e telematiche svolte sul conto di Shalabi, sono stati recuperati numerosissimi file audio, molti dei quali con il logo della famosa rivista dell’Isis Dabiq, ascoltati di continuo in una sorta di costante brain washing, contenenti inni jihadisti e sermoni di Iman radicali, propugnatori di odio nei confronti del mondo occidentale, sostenitori del compimento di atti di martirio in nome di Allah e della necessità di combattere l’Occidente anche con attentati nei confronti di popolazione civile.

Schermata 2018-11-21 alle 16.07.49-2LE INTERCETTAZIONI - Lo stesso Shalabi, infatti, in una conversazione, si dichiara pronto e disponibile a combattere e a fare la guerra: Sì, io mi auguro di andare lì ma ancora non è arrivato il momento.  Interlocutore: Tu vai a fare la guerra insieme a loro? (fa riferimento allo Stato Islamico ndt) Shalabi: Sì, arriverà il momento in cui andrò a fare la guerra insieme a loro. E’ lo stesso Shalabi inoltre, che fa riferimento alla possibilità di compiere azioni violente per colpire l’Occidente e diffondere la Sharia: Se hai intenzione di fare una operazione jihadista (intesa come operazione volta a sacrificare la propria vita in nome di Allah, ndt), puoi chiederlo e stare anche un anno in attesa, potrebbero anche non chiamarti. Io conosco persone che hanno fatto domanda.  Da una intercettazione telefonica del 1 luglio si evince, inoltre, che  è perfettamente a conoscenza della esistenza di altri individui che avrebbero manifestato analogo interesse. Egli infatti afferma Perché io voglio che la legge di Allah copra tutta la terra. Ognuno di noi (dello Stato Islamico) si muove per conto proprio, ognuno di noi ha capito il concetto di battaglia il significato del bene e del male, ognuno percorre la via più conveniente.  

Le indagini, pertanto, hanno dimostrato sia che Shalabi è un miliziano dello Stato Islamico, che aspira a combattere ed a sacrificarsi per Daesh, per operare o nello scenario siriano o dove gli fosse eventualmente richiesto, sia anche, come emerso dalle attività investigativSchermata 2018-11-21 alle 12.38.32-3e e dalle analisi Web nei contesti informativi di riferimento svolti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia che  ricopre anche un ruolo significativo all’interno della complessa macchina della propaganda dello Stato Islamico, partecipando e gestendo in prima persona, grazie al peculiare skill tecnico e alla significativa conoscenza delle piattaforme social, canali e gruppi chiusi sul social Telegram, rilasciando le credenziali affincheé altri potessero partecipare a tali gruppi nei quali venivano diffuse le notizie delle attività giornaliere dello Stato Islamico sia tramite la nota agenzia Amaq sia tramite la meno nota, ma molto diffusa, agenzia Nasher News. Di particolare interesse è risultata, infatti, - prosegue la nota - la captazione dalle intercettazioni telematiche di un vero e proprio mattinale dell'Isis, nel quale sono indicati gli obiettivi ed i risultati conseguiti da Daesh nella settimana precedente in termini di : morti, feriti, auto e caserme distrutte, cristiani uccisi, prigionieri catturati ecc ecc .. Molto interessante è risultata, altresì, la circostanza che Shalabi abbia scaricato e visionato dal gruppo Telegram “Nasher News”, un video in cui si vedono cinque ragazzi seduti a semicerchio su una roccia, con un coltello al centro ed alle spalle la bandiera dell’Isis.

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