Benevento chiude le porte al razzismo. Corteo lungo le strade della citta' - FOTO | VIDEO

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Corteo contro il razzismoCorteo contro il razzismo

E' stato aperto dal giovane gambiano aggredito nella serata del 26 febbraio scorso, il corteo antirazzista che si è snodato per le vie della città partendo questa mattina, alle 10:00, da Piazza Risorgimento.

Aggredito senza motivo, insieme, da più persone che lo hanno colpito alla testa ferendolo. Parla in inglese il giovane gambiano vittima di un'aggressione da parte di un gruppo di italiani, uno dei quali chiaro simpatizzante di Forza Nuova; elementi che fanno propendere per la chiara matrice razzista dell'episodio. Il ragazzo parla e gesticola e nel portare la mano alla fronte, sottolinea la cicatrice che la solca. Dopo la sua breve testimonianza, il corteo prende le mosse e si avvia nella massima tranquillità verso la Rocca dei Rettori, per poi risalire lungo Viale degli Atlantici. Il corteo antirazzista di questa mattina, promosso dall'Asd Atletico Brigante, ha avuto l'adesione anche di altre associazioni - L@P ASILO 31, Federazione del sociale USB Benevento, Federazione provinciale USB Benevento, Oltreconfine Scuola d'Italiano e Comitato di lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro.

Per gli organizzatori del corteo, l'aggressione subita dala gambiano è figlia del clima di stigmatizzazione dei migranti, e degli ultimi in generale, per questo pensano ci sia bisogno di una risposta collettiva forte. "Innanzitutto è necessario individuare chi sono i mandanti morali di tali agguati - dichiarano in una nota - Non è un caso, infatti, che stia emergendo come uno degli aggressori fosse un simpatizzante del partito neofascista Forza Nuova, al quale era stata concessa, proprio il giorno prima dell’aggressione, una sala pubblica, presidiata da un enorme dispiegamento di forze dell’ordine. Non si può far finta di nulla dinanzi a questa ennesima prova della reale natura di certe formazioni politiche e troviamo inaccettabile che venga data piena agibilità a chi professi idee fasciste e razziste. In tal senso pensiamo sia importante attuare anche a Benevento una delibera comunale che subordini la concessione di spazi pubblici ad una dichiarazione di ripudio di ideologie neofasciste, neofasciste e razziste, come hanno attuato diverse amministrazioni italiane, tra cui Treviso, Ivrea, Brescia".

Per i promotori del corteo, quindi, una delibera comunale che subordini al concessione degli spazi pubblici al ripudio del fascimo può essere "uno strumento in più per arginare la deriva fascista e razzista in atto. Un ulteriore mezzo anche per far si che in città non avvengano mai più episodi di razzismo. Noi, sin da subito, come realtà antirazziste della città, abbiamo cercato di mettere in moto un processo di solidarietà diffusa che portasse ad una presa di parola da parte di tutte e tutti contro l’accaduto. Una risposta che, per fortuna, c’è stata e ha reso possibile la convocazione di un’assemblea pubblica molto partecipata in cui abbiamo deciso di lanciare una grande manifestazione popolare contro il razzismo".

"Viviamo in un Paese che sta sprofondando nell’odio e nella barbarie - denunciano i promotori del corteo - e crediamo sia urgente trovare una via d’uscita che rimetta al centro un’idea di società diversa, provando ad aggregare quella sensibilità diffusa che ancora esiste nei nostri territori e si vede nelle tantissime esperienze di mutualismo dal basso e di solidarietà tra pari. Pensiamo che oggi più che mai non bisogna aver paura di mostrare il volto umano della nostra città e di farlo tutte e tutti insieme scendendo in piazza, fianco a fianco. Ribaltiamo una narrazione tossica che fa emergere un’odiosa guerra tra poveri, scaricando le colpe dell’instabilità economica e dell’insicurezza sociale su chi non ha voce, su chi sta ai margini". 

Secondo gli organizzatori della manifestazione di oggi, "l’aggressione avvenuta a Benevento si inserisce, in uno scenario nazionale terribile, in cui nel giro di nemmeno un mese c’è stato un vero e proprio attentato terrorista razzista a Macerata e l’uccisione di un signore senegalese a Firenze. Alla luce di ciò crediamo che sia necessario ampliare la nostra mobilitazione, anche perché purtroppo questi sono solo gli ultimi gravi episodi di una lunga serie.
In questi anni il tema immigrazione è stato affrontato e gestito con la logica dei muri e della repressione, tramite leggi indegne come la Bossi-Fini e la recente Minniti-Orlando , che non hanno portato a termine le mirabolanti retoriche acchiappa voti di “blocco dei flussi”, come dicono loro, ma hanno solo aumentato razzismo e sfruttamento". 

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