Fratelli d'Italia chiude la sua campagna elettorale a Palazzo Paolo V

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Fratelli d’Italia conclude la sua campagna elettorale a Palazzo Paolo V, esponendo i punti del proprio programma elettorale.

Il programma nazionale di Fratelli d’Italia si basa su alcuni punti fondamentali. Si parte da una forma di rispetto con gli elettori, nel senso che non ci sarà nessun inciucio o accordo con altri partiti. La fiducia degli elettori non va tradita e, Fratelli D’Italia, non parteciperà mai a nessuna forma di governo diversa da quella proposta al proprio elettorato.

Altro punto importante è la desertificazione delle aree interne. La soluzione a questo problema va ricercata attraverso il dialogo istituzionale tra i territori, senza campanilismi o egoismi, ma con l’unione delle forze. Va introdotto - secondo FdI -  un meccanismo che tenga conto del criterio di estensione territoriale.

Altro punto focale del programma è la realizzazione di proposte che tengano conto delle risorse disponibili: Fratelli D’Italia, afferma Ida Santarelli, candidata alla Camera dei Deputati “Non ha mai promesso redditi di cittadinanza o flat tax. Siamo contro la politica urlata, un clima che ritenevamo fosse superato. La nostra nazione ha bisogno di una politica seria, concreta e consapevole. Come partito, del nostro programma fa parte anche la prevenzione. Puntiamo ad avere dei finanziamenti per quelle zone del sud particolarmente disagiate. I dissesti idrogeologici che hanno arrecato grandi danni a questa città sono evidenti. In una zona che si chiama Pantano, probabilmente, non era il caso di costruire una zona industriale. Se si fosse stati più lungimiranti e meno clientelari, si sarebbero evitate certe situazioni.

Anna Maria De Vanna, invece, candidata al Senato della Repubblica, tocca un altro importante problema, quello relativo all’immigrazione “La nostra intenzione è quella di avere persone con un normale permesso di soggiorno. Non pensiamo di risolvere questo problema con la bacchetta magica. C’è bisogno che questo permesso di soggiorno sia comprensivo di un contratto di lavoro e abitativo. Si sono favorite delle strutture che guadagnano fior di soldi perchè per ogni immigrato si prendono 45 euro al giorno. Ai minori viene dato un pocket money di 2, 50 euro. Fino a 18 anni i padroni di queste strutture guadagnano 45 euro, togliendo il costo giornaliero. In alcuni luoghi che ho visitato ho trovato condizioni decenti, in altri, invece, addirittura termosifoni spenti".

"Bisogna guardare cosa ha permesso il nostro governo. Un mese prima dei 18 anni -conclude la candidata -  a questi ragazzi viene fatto un permesso che resta tale fino a 20 anni per poi essere messi fuori dalla porta e, in assenza di corsi di formazione, che in altre regioni sono stati fatti,  diventano clandestini. Qual è l’obiettivo? Quello che abbiano un normale lavoro, in caso contrario devono essere rimpatriati”.

Claudio Donato



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