Berlusconi di nuovo indagato, tutto nacque nel carcere di Ascoli

Trattative Stato-mafia, le intercettazioni del boss Graviano all'interno del Marino saranno passate al setaccio della procura di Firenze

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri

Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri

Ascoli, 1 novembre 2017 - E' dalle intercettazioni raccolte nel carcere ascolano che parte il nuovo filone di inchiesta sulle stragi di mafia del '93, che vede di nuovo indagati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Nel 2011 i giudici avevano disposto l'archiviazione del procedimento, ma la procura di Firenze ha ottenuto la riapertura del fascicolo per indagare sulla presunta trattativa tra Stato e mafia.

E ora, per fare chiarezza sugli eventuali collegamenti tra Berlusconi e la mafia, verranno passate al setaccio le parole pronunciate dal boss Giuseppe Graviano all'interno del carcere di Marino del Tronto. Durante l'ora d'aria, infatti, il boss avrebbe rivolto alcune frasi a un compagno di cella camorrista, Umberto Adinolfi, nelle quali si fa riferimento a fatti di 20 o 30 anni fa e, secondo la procura, viene citato proprio l'ex premier. Le intercettazioni in carcere (anche se in realtà si tratta di riprese audiovideo), risalgono ad aprile scorso e sono state effettuate dalla direzione investigativa antimafia.