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Telecom, inizia la fase del «disgelo». Summit Genish-Calenda

di Simona Rossitto

(Bloomberg)

3' di lettura

Arriva il disgelo tra Telecom Italia a il Governo. Dopo il muro contro muro che ha caratterizzato gli ultimi mesi e dopo la decisione di Palazzo Chigi di esercitare il golden power (per ora nella parte della difesa e sicurezza nazionale), oggi l’incontro tra il neo amministratore delegato del gruppo, Amos Genish e il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, si è concluso con dichiarazioni di soddisfazione da entrambi i fronti. Genish ha giudicato il confronto che si è tenuto nella sede del Ministero e durato poco più di un’ora «positivo e costruttivo».

Si apre «la fase nuova»

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Sulla stessa linea il ministro Calenda che ha parlato dell’apertura di «una fase nuova» con l’individuazione di un nuovo metodo di lavoro, basato sul confronto e non sullo scontro. L’incontro, ha detto il ministro, «è andato molto bene, certamente è stato il migliore con il management di Tim da quando faccio il ministro. E' stato molto aperto e rispettoso nei reciproci ruoli e prerogative: il loro, che è quello di gestire un'azienda molto importante, il nostro che è quello di far rispettare l'interesse nazionale». Quanto al nuovo metodo di lavoro individuato, Calenda ha spiegato che «invece di avere un approccio oppositivo, come in passato è successo per esempio sul bando per le aree bianche (cioè le aree a fallimento di mercato, ndr), discuteremo prima i problemi che si possono creare e cercheremo di risolverli».
Con l’obiettivo, necessario al Paese di «avere una maggior connettività». Il confronto di oggi, ha anticipato il ministro, «è un primo incontro. Abbiamo deciso di vederci appena Telecom produrrà il nuo o piano industriale e di vederlo insieme».

Summit a tutto tondo, affrontato nodo della rete fissa

Il colloquio, secondo quanto raccontato dal ministro, è stato a tutto tondo, incluso l’argomento della rete fissa di Telecom che è al centro del dibattito. «Abbiamo parlato di tutto e in modo franco e aperto». La rete, aveva sottolineato Calenda alla vigilia dell’incontro di oggi, deve essere «molto aperta con la possibilità di investire molti soldi.Non è solo una rete di telecomunicazioni, ma anche un grande abilitatore di tecnologie per esempio per Industria 4.0. La cosa da capire è se la struttura attuale sia quella giusta oppure no, questo lo farà l’Agcom».

Su questo punto il Mise, con una lettera, ha infatti chiesto all’Agcom di effettuare una serie di verifiche sulla rete di Telecom. Secondo gli ultimi accordi con Agcom, il gruppo di telecomunicazioni ha adottato per la rete un modello di equivalence of input. Si tratta di un modello che mira a garantire parità di trattamento per tutti gli operatori garantendo servizi identici ai concorrenti, con gli stessi percorsi e gli stessi procedimenti, rispetto alle richieste provenienti dalla stessa Telecom. Un modello che si differenzia da quello adottato in Gran Bretagna con Open Reach per la mancata societarizzazione della rete. Secondo la tesi di Telecom la rete è già aperta, proprio grazie al modello di equivalence of input che raggiunge gli stessi benefici di Open Reach senza ricorrere allo scorporo dell’asset. Oggi, secondo quanto si apprende, il consiglio dell’Agcom che si è tenuto a Napoli, non avrebbe affrontato l’argomento della rete di Telecom. Intanto per domani è stato convocato il cda del gruppo telefonico.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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