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Cina, l'indice delle blue chip soffre maggior flessione in 17 mesi

di Corrado Poggi

(REUTERS)

2' di lettura

L’indice delle blue chip cinesi ha sofferto oggi la peggiore flessione in 17 mesi con gli investitori che hanno ridotto la loro esposizione alle azioni a causa di un sensibile aumento dei rendimenti di titoli di stato e delle nuove regole introdotte dal governo sui corporate bond. L’indice CSI 300, che segue l’andamento delle grandi aziende quotate a Shanghai e Shenzhen, ha chiuso in ribasso del 2,9%, la peggior seduta dal giugno 2016. Il rendimento su decennali cinesi è infatti salito oggi brevemente oltre il 4% continuando in un trend che ormai dura da mesi. Secondo gli analisti, le tensioni sul mercato del debito sovrano riflettono la volontà del governo di frenare la crescita del debito, il che sta generando timori fra gli investitori che l’economia cinese possa frenare la sua corsa con gli effetti prevedibili sulla domanda globale di commodities. La scorsa settimana inoltre cinque autorità di controllo, guidate dalla People’s Bank of China, hanno introdotto nuove regole più stringenti per frenare l’espansione dello shadow banking. Queste regole limitano la capacità delle banche di comprare bond con denaro preso a prestito e di prestare denaro ad aziende tramite veicoli esterni. Queste regole potrebbe frenare la domanda diretta di bond e frenare la crescita economica oltre a impattare gli utili aziendali tramite condizioni meno favorevoli per l’ottenimento del credito. L’indice rimane comunque in rialzo di oltre il 24% da inizio anno e secondo alcuni analisti la flessione odierna più che al rialzo degli yield dei bond sovrani e alle nuove regole è da imputare alla volontà degli investitori di iniziare a realizzare i guadagni fatti. Quello che appare certo è che vi è da parte delle autorità cinesi una grande attenzione a frenare l’esplodere di nuove bolle. La scorsa settimana lo Shanghai stock exchange ha criticato a sorpresa una banca di investimento che aveva pubblicato un rapporto ritenuto eccessivamente ottimistico su Kweichow Moutai, un produttore di liquori che ha visto il titolo crescere di oltre il 90% quest’anno. Ieri inoltre un’agenzia che si occupa del credito online ha sospeso l’approvazione di nuovi prestiti aziendali per il timore di pratiche scorrette che permettano poi di dirottare i fondi ottenuti verso speculazioni nel real estate.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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