Industria

Bialetti punta sull’Asia. Dopo la Moka porterà in Cina anche le pentole

di Monica Lodi

Alfonso Bialetti

2' di lettura

Bialetti Industrie fa sempre più rotta sulla Cina. Lo scorso novembre ha annunciato l'accordo con Alibaba per la commercializzazione online su Tmall Global della propria gamma di caffettiere (tra cui la classica Moka Express) e houseware. E questa era la fase uno. La fase due vedrà invece l'introduzione sul mercato cinese del sistema delle capsule per il caffè espresso. Più in là, diciamo in una sorta di terza fase, Bialetti pensa di portare nelle cucine cinesi anche le pentole, con i suoi marchi storici Aeternum, Rondine e Cem. A delineare a Radiocor queste tappe è Roberto Ranzoni, International sales director di Bialetti Industrie, nonchè figlio di Francesco Ranzoni che, attraverso la Bialetti Holding, controlla il 63,5% del capitale della società di Coccaglio (Bs) mentre un altro 6,9% è in mano a Diego Della Valle. Bialetti Industrie ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con ricavi netti consolidati gestionali pari a 124,5 milioni di euro contro i 122,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

«In Cina, a dire il vero siamo arrivati due anni fa con un distributore di Shanghai - spiega Roberto Ranzoni - poi abbiamo deciso di muoverci in modo più diretto. Da qui la scelta di Alibaba, un partner dalle regole molto rigorose, ci sono voluti mesi per conoscerle bene». «Abbiamo iniziato con il caffè - prosegue Ranzoni - così da associare il nome Bialetti a questo prodotto», peraltro già noto ai turisti cinesi che, infatti, rappresentano i principali clienti stranieri nei negozi Bialetti. «In una seconda fase - prosegue il manager - passeremo a introdurre il sistema delle capsule» e poi arriveranno le pentole che, a dire il vero, erano state il primo pensiero di Bialetti per la Cina.

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Occhi puntati anche su Corea del Sud, Giappone e Australia
Ma non è solo il Regno di Mezzo a catturare l'interesse di Bialetti Industrie: il gruppo guarda con grande attenzione a tutta l'area asiatica. «Corea del Sud e Giappone sono molto importanti - sottolinea Ranzoni - e l'Australia sta sviluppando un mercato molto forte con una crescita annua del fatturato nell'ordine del 30%». Orizzonti in espansione dunque e infatti l'estero rappresenta uno dei due pilastri del piano strategico 2018-2020 che sarà all'esame del cda nel primo trimestre dell'anno nuovo. «Al 2020 stimiamo di portare la quota export di fatturato al 20% circa dall'attuale 15-18%, puntando su Cina, Australia e Russia con l'obiettivo finale di avere filiali commerciali in loco». L'altro pilastro del piano è il canale delle vendite dirette retail che rappresenta il 50% dei ricavi del gruppo. «Al momento abbiamo 205 negozi e stiamo pensando a delle aperture più 'tattiche' - conclude Franzoni - come ad esempio a Mosca».

Era il 1919 quando Alfonso Bialetti apriva a Crusinallo un’officina per la produzione di semilavorati in alluminio, che trasformava poi in un atelier per la progettazione e produzione di prodotti finiti utilizzando la fusione in Conchiglia. Ed era il 1933 quando inventò la Moka Express, la stessa che oggi viene venduta su Alibaba a 30-35 euro, compreso il riduttore per adattarla ai fornelli locali.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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