il guru della finanza

Buffett inciampa in Cina: in fumo 9 miliardi per colpa dell’auto elettrica

di Riccardo Barlaam

Warren Buffett (Epa)

2' di lettura

Si sa che le sue mosse guardano lontano. Gli investimenti hanno da sempre il respiro lungo per Warren Buffett, nonostante il suo certificato anagrafico, inesorabile, ricordi che il guru della finanza faro di Wall Street, sia nato 87 anni fa. Così, a partire dalla sua propensione al lungo termine, non avrà fatto piacere all’Oracolo di Omaha, a pochi giorni dall’assemblea annuale degli azionisti della sua holding Berskhire Hathaway, in calendario per sabato prossimo, sapere che le azioni della sua partecipata cinese Byd, in cima nella classifica mondiale del rendimento sino a pochi mesi fa, nelle ultime settimane hanno perso gran parte del loro valore, lasciando per strada nove miliardi di dollari.

Byd è un costruttore di auto cinese, che era anche il secondo produttore mondiale di batterie ricaricabili dopo Energizer, ma negli ultimi tempi ha virato decisamente verso l’automotive: produce una dozzina di modelli di veicoli destinati al mercato cinese, auto medie a gas e ibride, suv, minivan, berline e persino una coupè decapottabile a 4 posti. Il modello di punta della Byd è l’E6, crossover elettrico , con 400 km di autonomia e 15 minuti di tempo per ricaricare la batteria all’80%. Auto che il gruppo cinese vuole vendere negli Stati Uniti a partire dal prossimo anno. Buffett ha scommesso su questa società, sia per le auto che per gli scuolabus; nella sua visione a lungo termine, grazie alla tecnologia di Byd sulle batterie, punta a riconvertire i tradizionali scuolabus americani gialli e gli autobus, con il motore elettrico cinese. Per questo, attraverso la controllata MidAmerican Energy, il finanziere ha investito pesantemente sul gruppo di Shenzhen e ne è diventato il primo azionista con 225 milioni di titoli, pari a oltre il 10% del capitale.

Loading...

In Cina c’è una competizione esasperata tra le case automobilistiche, a fronte della diminuzione dei sussidi governativi. Gli investitori e gli analisti hanno perso fiducia nella capacità di Byd di continuare a crescere, dopo che la società la scorsa settimana ha comunicato che prevede un calo dei profitti dell’83% nei primi sei mesi dell’anno. Dall’euforia in brevissimo tempo si è passati alla tempesta. Alla Borsa di Hong Kong le azioni Byd hanno raggiunto il poco invidiabile primato di «peggior rendimento per una società cinese», buttando all’aria in una manciata di giorni tutto quanto guadagnato lo scorso anno, sulla spinta della rivoluzione elettrica nell’auto guidata dalla Cina. Diversi broker che vedevano il «toro» sul titolo Byd hanno tagliato il loro rating. Il consensus generale della fiducia da parte degli analisti, in una scala da 1 a 5, è sceso a 3,7, ai minimi da tre anni. Da ipercomprata a ipervenduta. Da azione drogata a spazzatura.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti