La giornata dei mercati

Lunedì nero per le Borse, pesa nuovo piano Trump anti-Cina. Milano -2,4%, Dow Jones -1,33%

di Eleonora Micheli

(AFP)

4' di lettura

Pioggia di vendite sulle Borse europee dopo i piani dell'amministrazione Trump, svelati dal Wall Street Journal, per frenare l'avanzata della Cina nei settori ad alta tecnologia. E questo a pochi giorni dall'entrata in vigore dei dazi americani contro la Cina (partiranno il 6 luglio) e dopo le nuove minacce del presidente, Donald Trump, contro il comparto auto europeo. Harley-Davidson, intanto, ha annunciato che trasferirà fuori dagli States la produzione di motociclette destinate all'Unione europea, che a sua volta ha imposto dazi su vari prodotti americani in risposta a quelli su acciaio e alluminio fatti scattare il primo giugno scorso.
Milano
e Francoforte hanno accusato le performance peggiori, penalizzate entrambi dalle incertezze politiche, legate soprattutto al tema dei migranti. Tema che sta sta indebolendo la coesione della coalizione tedesca guidata da

Angela Merkel. In Germania, in più, ha destato preoccupazione l’andamento dell’indice tedesco Ifo, quello che misura la fiducia delle imprese e che a giugno è sceso a 101,8 punti dai 102,3 di maggio. Per altro negli ultimi sette mesi, l’Ifo ha registrato ben sei ribassi. IlFTSE MIB ha lasciato sul parterre il 2,44%, mentre è risalito lo spread a 251 punti.
Anche New York ha chiuso in calo, con il Dow Jones a -1,33%, il Nasdaq a -2,09% e lo S&P a -1,37 per cento.

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Probabile nuovo giro di vite di Trump su settore tech
Secondo le ultime indiscrezioni riportate da Wall Street Journal e approfondite da Bloomberg, il presidente americano starebbe studiando un giro di vite sul comparto tecnologico, per controbattere l'ambizioso piano di Pechino di diventare big mondiale entro il 2025 in almeno 10 settori high tech. In pratica nei prossimi giorni l’amministrazione americana potrebbe mettere al bando gli investimenti cinesi in aziende americane tecnologiche. Investimenti realizzati anche e solo da società partecipate da aziende cinesi con quote di almeno il 25%. Trump potrebbe inoltre bloccare l’export di tecnologia verso la Cina. Il segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, in un tweet ha definito tali indiscrezioni "fake news", ma al tempo stesso ha precisato che un eventuale annuncio in arrivo dall'amministrazione Trump su restrizioni sugli investimenti negli States «non sarà specifico alla Cina, ma a tutti i Paesi che stanno cercando di rubare la tecnologia» americana, confermando di fatto le indiscrezioni dei media Usa. Indiscrezioni che hanno travolto il settore tecnologico. Anche a Milano Stmicroelectronics ha perso quasi il 5%.

Prysmian in caduta libera dopo il profit warning
A Milano è stataPrysmian (-10%) a catalizzare l’attenzione degli investitori dopo aver lanciato, venerdì sera, un profit warning sui conti di fine anno, in modo da tenere presente i costi extra che dovrà sostenere per problemi emersi sul cavo che collega il Galles con la Scozia. I titoli hanno accusato un tonfo del 10%. La società, che all'approvazione dei conti del primo trimestre aveva già accantonato 20 milioni di euro per interventi di riparazione sul cavo WesternLink (quello appunto che va dalla Scozia al Galles), ha anticipato costi aggiuntivi per 50 milioni a causa di ulteriori problemi emersi in fase di collaudo. Così alla luce delle nuove spese, ha rettificato le stime sull'Ebitda di fine anno nel range tra 860 e 920 milioni di euro, contro il precedente intervallo tra 910 e 970 milioni.

Male le banche, ma Bper rimane sotto la lente
Sono andate male le azioni delle banche, con Banco Bpmche ha lasciato sul parterre il 3,6% e Ubi Banca il 2,57%. Tra le ex popolari è andata meglio Banca Pop Er (-2%), beneficiando ancora del blitz di Unipol (-6,1%), che la scorsa settimana si è spinta al 14,2% del capitale, con l’intenzione di arrivare fino al 19,9% nei prossimi mesi, avendo già ricevuto semaforo verde dalle autorità.

Luxottica argina danni dopo acquisizione Barberini . Occhi su Tim
Fino alle ultime battute di contrattazione, hanno difeso le posizioni le azioni di Luxottica Group, sebbene poi abbiano perso l'1,78%. L’azienda di occhialeria ha annunciato l’acquisizione di Barberini, operatore italiano specializzato nella tecnologia delle lenti in vetro ottico, in particolare da sole, utilizzata da Ray-Ban, Persol e da diversi brand del lusso. Il gruppo di Agordo ha investito 140 milioni per rilevare la società che fattura circa 85 milioni (di cui il 40% per Luxottica). «L`impatto sui numeri del gruppo è inferiore all`1%, ma l`operazione ha una forte valenza tecnologica perché si tratta di competenze molto specifiche, garantite da una serie di tecnologie proprietarie, che non erano parte del know how del gruppo Luxottica e neppure di Essilor», hanno commentato gli analisti di Equita, secondo i quali l’acquisizione consentirà a Luxottica di rafforzare ulteriormente il posizionamento 'premium' dei propri occhiali da vista e da sole.
Sono andate relativamente meglio rispetto all'indice le così dette azioni difensive, come Terna (-0,3%) oItalgas (-0,47%). Atlantia ha arginato i danni allo 0,68%, mentre il mercato continua a interrogarsi sul futuro di Alitalia, di cui il gruppo detiene una quota, oltre a gestire l’aeroporto di Fiumicino, legato a doppio filo alle sorti della compagnia. Secondo le ultime indiscrezioni il numero uno di Lufthansa, Carsten Spohr, ha scritto al ministro Luigi Di Maio per ribadire l’interesse del gruppo tedesco per Alitalia. Anche Davide Campariha ridotto i danni allo 0,2%, chiudendo poco sotto i massimi sopra i 7 euro aggiornati nei giorni scorsi. Telecom Italiaha lasciato sul parterre l'1,5%, nel giorno in cui si è riunito il consiglio di amministrazione, nel corso del quale si è svolto il primo confronto dopo le esternazioni dell’ad, Amos Genish, che in pratica ha accusato alcuni membri del board di remare contro di lui e l'azienda.
Fuori dal paniere principale, Piaggio è salita dell'8,4% beneficiando della raccomandazione di 'Buy' arrivata da Kepler Cheuvreux. La società di intermediazione ipotizza possibili strategie di "spin-off" per il gruppo di Pontedera allo scopo di valorizzare alcune attività e alcuni

Euro si avvicina di nuovo a 1,17 dollari, giù il petrolio
L’euro si è rafforzato nei confronti del dollaro, riavvicinandosi in area 1,17 (1,1651 venerdì sera), proseguendo la strada del recupero imboccata venerdì (segui qui i principali cross). Il petrolio perde quota (segui qui Brent e Wti).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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