la giornata dei mercati

Dazi, voci su nuove trattative Cina-Usa. Piazza Affari (+1,2%) svetta con Leonardo

di E. Miele e C. Poggi

4' di lettura

Chiusura di seduta in forte rialzo per Piazza Affari che conquista la maglia rosa come migliore di giornata a livello europeo grazie alla performance di Leonardo - Finmeccanica, che ha guadagnato oltre il 10% dopo aver riportato lunedì sera a mercati chiusi numeri che hanno convinto gli investitori e aver rivisto al rialzo le stime sugli ordini. Positivo anche il contributo del settore bancario in attesa che le big del settore affrontino l’esame delle trimestrali. I mercati hanno accolto con favore anche le novità giunte dal Giappone dove la banca centrale ha deciso di adottare una forward guidance su modello Bce spiegando che i tassi rimarranno bassi per un periodo prolungato di tempo e nonostante il trend rialzista sul costo del denaro già intrapreso da tempo dalla Fed negli Usa. Proprio dagli Stati Uniti è giunta infine nel pomeriggio una ulteriore spinta rialzista grazie all’ottimismo generato a Wall Street da indiscrezioni secondo cui Usa e Cina avrebbero ripreso i negoziati per evitare il deflagrare di una guerra commerciale in piena regola. A Milano Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,25% mentre Parigi ha guadagnato lo 0,37% e Francoforte si è attestata sulla parità . Fuori dal listino principale da registrare il balzo del 22% messo a segno da Tiscali dopo l'accordo con Fastweb sul 5G.

Bene Italgas dopo primo semestre in crescita e obiettivi su M&A
Gli acquisti a Milano si sono concentrati anche su Italgas (+1,38%) che ha chiuso il primo semestre in crescita con ricavi per 591,3 milioni di euro (+4,7%) e un utile netto a quota 150,7 milioni (+8%). Gli investimenti tecnici hanno raggiunto 227,9 milioni e il flusso di cassa netto da attività operativa 632,3 milioni. Tra i principali highlight operativi, comprensivi delle societa' partecipate non consolidate, spiccano 1709 concessioni gas, 7,5 milioni di contatori attivi e una rete di distribuzione gas arrivata a 67.700 chilometri. Il gruppo ha ribadito che «parteciperà alle gare d'ambito di interesse per l'affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale, perseguendo gli obiettivi di sviluppo del business e di consolidamento del settore, tuttora molto frammentato» e nel 2018 si andrà avanti con «ulteriori iniziative di sviluppo per linee esterne, che consentiranno di rafforzare la presenza territoriale e la competitività».

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Parmalat chiude in rialzo dopo seduta altalenante

Fuori dal listino principale, performance altalenante per Parmalat che ha chiuso a +0,68% dopo essere stata per gran parte della giornata in territorio positivo ma essere anche scesa in territorio negativo con una perdita massima del 2%. Oggi il gruppo ha reso noto i dati del primo semestre 2018 e ha rivisto la guidance per l'intero anno alla luce degli “inattesi e recenti rialzi del costo della materia prima” e le forti tensioni in ambito commerciale legate ai necessari adeguamenti dei prezzi di vendita da parte delle aziende produttrici.

Pil Eurozona rallenta in II trimestre segnando +0,3%
Il Pil dell'Eurozona, secondo la stima flash di Eurostat, ha rallentato nel secondo trimestre segnando +0,3% congiunturale, mentre nell'intera Unione è salito dello 0,4% (+0,4% nel primo trimestre in entrambi i casi). Su base tendenziale il Pil è salito del 2,1% dopo il +2,5% del primo trimestre e del 2,2% nell'Ue a 28 contro il +2,4% precedente. Questo mentre l'inflazione dell'Area Euro è attesa al 2,1% a luglio, in rialzo dal 2% di giugno. A spingere sono i prezzi energetici con il tasso di crescita tendenziale più elevato al +9,4% dall'8% di giugno, seguiti da alimentari, alcol e tabacco con +2,5% dal +2,7% di giugno, servizi con +1,4% (+1,3% a giugno) e beni non energetici (+0,5% da +0,4%).

L'inflazione Usa tiene il passo, corrono stipendi e spese consumi
Solida performance per l'inflazione negli Stati Uniti. L'indice dei prezzi dei prodotti di uso personale è infatti cresciuto in giugno dello 0,1% su base mensile e del 2,2% su anno, sopra dunque il target del 2% considerato come ideale dalla Fed. AL netto delle componenti volatili, l'aumento è stato sempre dello 0,1% su mese e dell'1,9% su anno. Nel mese inoltre sia i redditi personali che le spese per i consumi sono cresciute dello 0,4%. Le attese degli analisti erano per un aumento rispettivamente dello 0,3% e dello 0,5%.

L'euro resta forte, si ferma il rally del petrolio
Sul mercato dei cambi, in vista delle decisioni di Fed e BoE, l’euro ha chiuso di poco sotto quota 1,17 dollari a 1,1697 (1,1713 in chiusura ieri) mentre il rapporto con lo yen è fissato a 130,96 (129,99). Il dollaro invece incrocia lo yen a 110,74 (110,98). Si ferma infine la corsa del greggio: a New York un barile di Wti viene scambiato a 68,68 dollari, in ribasso del 2.07% rispetto alla chiusura di ieri. Il dollaro resta debole contro le principali valute, con gli operatori cauti alla vigilia dei meeting delle banche centrali di questa settimana. Sul mercato dei cambi, in vista appunto delle decisioni di Fed e BoE, l’euro resta sopra quota 1,17 dollari mentre si ferma il rally del greggio: il Brent del Mare del Nord con contratto di consegna a settembre viene scambiato sopra i 74 dollari al barile, mentre il Wti sulla stesso mese vale poco meno di 70 dollari.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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