la giornata dei mercati

Allarme Continental manda scosse in Europa, Milano giù con Pirelli

di A. Fontana e S. Arcudi

Casi Cohen e Manafort: due pesanti colpi giudiziari per Trump

7' di lettura

Chiusura in generale positiva, con l'eccezione di Milano, per le Borse europee. Parigi (+0,22%), Londra (+0,11%) e Madrid (+0,42%) hanno terminato in rialzo, mentre Francoforte, attorno alla parità, è stata rallentata dal tonfo del produttore di pneumatici Continental (-13,19%) dopo la revisione al ribasso dei target per la fine dell'anno. Il gruppo tedesco ha affossato l'intero settore, compresa la rivale italiana Pirelli & C (-4,58%). Proprio questo, insieme al ritorno sulle vendite per Atlantia (-3,81%, dopo il rialzo di martedì), hanno penalizzato Piazza Affari, che ha finito la seduta in discesa dello 0,4%. La controllante di Autostrade per l'Italia, che nella prima parte della seduta aveva tentato il rimbalzo, ha progressivamente perso quota dopo il Cda straordinario, da cui non sono emerse novità di rilievo tali da fare prendere agli investitori posizioni sul titolo. In generale, l'Europa ha guardato oltreoceano, attendendo notizie dagli Stati Uniti sul fronte monetario (nella serata italiana saranno diffusi i verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve), commerciale (si tengono oggi e domani i colloqui con i rappresentanti cinesi, ma è difficile che si arrivi a un accordo capace di disinnescare il nuovo round di dazi che dovrebbe scattare domani) e politico (il presidente Donald Trump rischia di essere coinvolto nelle vicende giudiziarie che riguardano il suo ex avvocato, Michael Cohen, e il suo ex manager della campagna elettorale, Paul Manafort). A frenare le Borse del Vecchio Continente è anche l'andamento debole di Wall Street, che è in modesto calo e non trova spunti per muoversi con decisione in una direzione o nell'altra.

Vendite sui pneumatici: Continental abbassa stime su conti 2018
Tonfo di Continentall alla Borsa di Francoforte sulla scia della revisione al ribasso dei target per la fine dell'anno. I titoli del produttore di pneumatici tedesco perdono oltre il 13%%, mettendo a segno la peggiore performance del Dax30. Continental oggi ha tagliato le previsioni su vendite e margini per il 2018 a causa dell'effetto cambi, dell'aumento dei costi e delle richieste di risarcimento che colpiranno i conti del terzo trimestre e che si sentiranno anche sui risultati degli ultimi mesi dell'anno. Continental ora si aspetta ricavi consolidati per l'intero anno pari a circa 45 miliardi di euro, contro una precedente stima di 46 miliardi di euro. Il margine sull'utile adjusted prima di interesse e tassi sara' di circa il 9%, contro una precedente previsione di oltre il 10%.

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Atlantia ancora in calo, fallisce il rimbalzo
E' fallito il tentativo di allungo di Atlantia che nella prima parte della giornata era arrivata a guadagnare l'1,8%, all'indomani del +2,5% di martedì. Il titolo ha progressivamente perso quota, arrivando a cedere più del 4%, e ha chiuso in discesa del 3,81% a 18,18 euro per azione, dopo il comunicato che la società ha diffuso al termine del Cda straordinario, convocato all'indomani del consiglio della controllata Autostrade per l'Italia, per un'analisi del dossier del tragico crollo del ponte sull'A10 a Genova. Le azioni, che a maggio si attestavano a 28,4 euro, il massimo degli ultimi dodici mesi, avevano chiuso a 24,88 euro la seduta del 13 agosto, il giorno prima del crollo del ponte Morandi e da allora cedono il 27% circa. La capitalizzazione di mercato si attesta a 15,01 miliardi, contro i 20,5 miliardi del 13 agosto. Al termine del Cda Atlantia ha fatto sapere che verificherà l'impatto della lettera del Governo di avvio iter della revoca della concessione autostradale e valuterà le esternazioni e notizie sulla società quotata a tutela dei suoi azionisti. Inoltre, Atlantia ha sottolineato che le società del gruppo «continueranno a profondere il massimo impegno e a collaborare fattivamente con le istituzioni tutte per il superamento dell'emergenza». Di fatto, come alla vigilia, non sono emerse novità di rilievo tali da far prendere posizioni sul titolo da parte del mercato.

Bene i petroliferi, giù Fca
Sul Ftse Mib, Fca (-1,2%) è penalizzata dal rischio di dazi da parte di Washington al settore auto. Sul titolo non incidono le indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo cui il fondo Kkr starebbe trattando per comprare Magneti Marelli: il gruppo automobilistico ha fatto sapere che procede con il programma di scorporo della controllata e, nel frattempo, valuta eventuali proposte alternative. In ordine sparso le utility, mentre vanno in generale bene le banche, incoraggiate dallo spread tra i rendimenti decennali di BTp e Bund attorno ai 270 punti. Il crollo di Continental (-13,19% il finale del titolo a Francoforte) e le minacce di Donald Trump sui dazi hanno penalizzato tutto il comparto pneumatici e automotive: a Milano Brembo ha bruciato il 2,21%, a Parigi Michelin ha ceduto il 3,95%, Peugeot il 2,14% e Valeo il 4,85% (tra le peggiori del Cac40), mentre a Francoforte Daimler ha perso l'1,09% e Volkswagen l'1,42%. A Piazza Affari sono andati invece bene i titoli del comparto petrolifero, in calo nella prima parte della giornata: Saipem (+1,33%) ed Eni (+0,9%) hanno tratto vantaggio dal forte aumento del barile, sostenuto sia dal dato sulle scorte americane sia dal ribasso del dollaro, e dal generale rafforzamento del comparto (+0,88% l'indice Euro Stoxx 600 Energia).

Deboli St e le utility, bene le banche
Bene anche le banche, italiane ed europee, sostenute anche dal fatto che secondo l'agenzia di rating Dbrs gli istituti che hanno un'esposizione maggiore alla Turchia potranno gestire senza eccessivi l'eventuale impatto del deprezzamento della lira sui ratio patrimoniali: sul Ftse Mib Banca Generali ha guadagnato il 2,63%, Unicredit il lo 0,71% e Ubi Banca lo 0,67. In controtendenza Intesa Sanpaolo (-1,43%). Positivo il comparto assicurativo, sostenuto da Unipolsai (+2,39%) e Unipol (+0,88%) che prosegue il trend rialzista iniziato con la pubblicazione dei conti. Tra i tecnologici debole Stmicroelectronics (-0,96%), dopo i conti deludenti della rivale Aac Technologies, che come il gruppo italo-francese è fornitore di componenti audio per gli iPhone (il calo di Aac ha ricadute negative su tutta la supply chain di Apple). A Piazza Affari seduta in flessione per le utility, le cui concessioni, secondo un articolo del Sole 24 Ore, potrebbero essere soggette a revisione da parte del Governo. In calo dunque Italgas (-2,82%), Enel (-0,43%), Snam Rete Gas (-0,43%) e Terna (-0,71%), mentre ha chiuso poco sopra la parità A2a (+0,13%), che nei giorni scorsi era stato oggetto di vendite superiori a quelle delle principali controparti.

In Europa bene le banche e i minerari
Fuori dal listino principale, da segnalare il buon andamento di Brunello Cucinelli (+6,39%), sostenuta dal buon andamento del comparto del lusso, Esautomotion (+7,38%) e Pininfarina (+5,04%), giù invece Pierrel (-5,50%). Per quanto riguarda le principali piazze europee, che hanno chiuso in generale rialzo, vanno bene i titoli del comparto petrolifero che, come le controparti italiane, traggono vantaggio dal rally del greggio: Royal Dutch Shell è cresciuta dello 0,68% ad Amsterdam e Bp ha guadagnato lo 0,54% a Londra. Sempre sul Ftse 100, i listino di riferimento della Borsa britannica, bene anche Bhp Billiton (+1,58%) e Travis Perkins (+1,4%). Positive le banche, con Societe Generale e Credit Agricole rispettivamente in crescita dello 0,94 e dell'1,91% a Parigi, Bankia che ha segnato un +0,77% a Madrid e Deutsche Bank in aumento dello 0,47% a Francoforte.

Btp, rendimento 10 anni torna sopra 3%
Si arresta il recupero dei corsi dei BTp decennali sul mercato secondario europeo dei titoli di Stato in un finale di seduta che vede performance negative per tutti i titoli con un bilancio più pesanti per i periferici. Cosi' il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco torna ad allargarsi sopra i 270 punti, a 271 punti base dai 265 del finale della vigilia. E il rendimento dei decennali italiani torna abbondantemente sopra il 3% ed è indicato nel finale al 3,06% dal 2,96% del riferimento della vigilia. Nella seduta di martedì i titoli sovrani italiani avevano registrato un forte apprezzamento che ha fatto tornare i rendimenti dei decennali sotto il 3 per cento.

Euro tocca 1,16 dollari. Petrolio sale con calo scorte Usa
Sul fronte valutario l'euro, che nel corso della seduta si era portato sopra gli 1,16 dollari, è scambiato in rialzo a 1,1591 dollari, contro gli 1,1566 dell'apertura e gli 1,1571 della chiusura di ieri. La moneta unica è scambiata a 128,57 yen, contro i 127,34 dell'apertura e i 127,01 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 110,565. Il contratto sul Wti con scadenza ottobre sale del 2% circa sulla scia dei dati sulle scorte settimanali americane calcolati dal gruppo privato Api, secondo cui gli stock di greggio sono calati la settimana scorsa di 5,2 milioni di barili. Il dato elaborato dal ministero dell'Energia ha sostanzialmente confermato le cifre, indicando un ribasso di 5,836 milioni di barili, molto superiore ai 2 milioni attesi.

In Usa notizie negative dal settore immobiliare
Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono calate per il quarto mese di fila in luglio. L'aumento dei prezzi e la disponibilità limitata di abitazioni a prezzi convenienti tengono gli acquirenti ai margini del mercato, nonostante la ripresa economica. Stando ai dati della National Association of Realtors, il mese scorso le vendite sono scese dello 0,7% a 5,34 milioni di unità, mentre gli analisti attendevano un calo dello 0,6%.

Borsa Tokyo sale. Yen corregge. Wall Street vicina ai record
Nuova seduta positiva per la Borsa di Tokyo sostenuta dal calo dello yen contro dollaro e dai guadagni registrati a Wall Street in attesa della ripresa del dialogo Usa Cina sulla «guerra dei dazi». L'indice Nikkei dei titoli guida, in rialzo fin dalle prime battute, ha terminato con un progresso dello 0,6% a 22.362,55 punti. Wall Street è volatile, cosa che non impedisce comunque all'S&P 500 di fare la storia. L'indice benchmark è protagonista del migliore mercato «toro» di sempre essendo cresciuto dai minimi raggiunti nel marzo del 2009. La sua espansione è giunta al giorno numero 3.453. Intanto gli investitori monitorano, per ora senza una eccessiva preoccupazione, i rischi politici associati al presidente americano Donald Trump, che secondo il suo ex avvocato personale Michael Cohen ha violato norme sui finanziamenti elettorali comprando da candidato alle elezioni del 2016 il silenzio di due donne sulle loro presunte relazioni con lo stesso Trump. L'indebolimento del dollaro, dovuto alle critiche del presidente americano Donald Trump per le strette monetarie della Federal Reserve, ha fatto correre i settori energetico e delle materie prime.

(Il Sole 24Ore Radiocor)

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