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Apre Cittamani, l’India contemporanea sbarca a Milano

di Camilla Rocca

2' di lettura


La coda lunga di Expo 2015 dà un'atra sferzata di novità a Milano, che diventa sempre più internazionale. L'India ha scelto il suo headquarter a Brera dove nasce Cittamani, la scommessa europea della star chef Ritu Dalmia, sette ristoranti in India a partire dal Diva a Delhi, 13mila persone sulla fanpage di Facebook, 560mila followers su twitter. Ma anche uno show televisivo sull'Italia: Italian Khama («Un pasto italiano»), trasformato anche in un libro, con 22 milioni di lettori, senza dimenticare il suo bistrot all'interno del Centro culturale dell'ambasciata italiana di Delhi: il legame con il Bel Paese è più che evidente, tanto da ricevere l'Ordine della Stella d'Italia, tra i più presigiosi riconoscimenti per l'impegno nel tessere relazioni con altri Paesi. Con 196 viaggi da e per l'Italia alle spalle, Ritu Dalmia è tra gli chef che conosce meglio la cucina del Bel Paese.
A Milano si trovano pochi ristoranti indiani e spesso di bassa qualità, gestiti perlopiù da pakistani in fuga, dato che i veri indiani prediligono spostarsi nelle altre ex colonie britanniche, facilitati dalla lingua. Cittamani, una cucina decisamente femminile, di casa, un bistrot all'indiana con piatti contemporanei, non si è mai visto nulla di simile in Italia: “Cittamani evoca l'anima femminile del Buddha, prevalentemente sconosciuta in occidente. Per questo ho voluto portare a Milano, la città che ho conosciuto e apprezzato durante Expo 2015, la tipica cucina di casa indiana, attingendo dalle tradizioni di varie regioni del nord. Ho poi aggiunto i sapori internazionali e il profondo amore per la cucina italiana, di cui apprezzo la qualità degli ingredienti e la semplicità, tipica anche della nostra tradizione” racconta la star chef. Eleganza, design smart casual, un luogo dove “la cucina tradizionale indiana si adatta alle esigenze del pubblico, dopo aver studiato e analizzato le abitudini culinarie”.

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Nulla è lasciato al caso e dietro l'ambizioso progetto si scorge la mano della società sudafricana Leeu Collection e di Mr. Analjit Singh, suo fondatore, imprenditore di successo di origine indiana. Aperto sette su sette, da mezzogiorno a mezzanotte si possono apprezzare le insalate che mixano felicemente frutta marinata e vegetali, come la fantasia di ciliegini, prugne e pesche; si può assaporare il tipico pane indiano, il naan, che invece di essere ripieno come da tradizione di patate, è farcito dell'italianissima zucca, con un filo di salvia. Tra i primi la contaminazione con la cucina italiana è ancora più evidente: l'orzotto con la salsa indiana makhani si combina con la salsiccia nostrana, i tagliolini, pasta fresca fatta in casa, si sposano con la polvere di mango e l'okra croccante. Le classiche costolette di agnello diventano qui al tadoori, come i gamberi, con curry di goa. Anche l'ampia carta cocktail, con il poderoso bancone che accoglie gli ospiti al ristorante, è un ottimo connubio tra Italia e India, con spezie mai troppo invadenti “sono consapevole che in Italia il gusto non tollera gli eccessi” racconta Ritu Dalmia, e alcolici di qualità: tra le chicche un gin con infusione di cardamomo o di zafferano. Cittamani - Piazza Mirabello 5, 20121 Milano

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