elettrodomestici

Per le cappe Faber acquisizione in Russia

di Giovanna Mancini

2' di lettura

Marchi italiani più prede o più predatori? Come spesso accade, la verità probabilmente sta nel mezzo e i confini tra i ruoli non sono così netti. Il caso della marchigiana Faber è esemplare. Con i suoi quasi 60 anni di storia alle spalle, l’azienda è oggi uno dei principali produttori mondiali di cappe da cucina, con circa 3 milioni di pezzi realizzati ogni anno. Dal 2005 parte della multinazionale svizzera Franke (specializzata in sistemi per la cucina, con 9mila dipendenti in 40 Paesi e vendite per oltre 2 miliardi di franchi svizzeri), a Faber fa capo la divisione Cappe del gruppo: otto stabilimenti produttivi tra Italia, Francia, Svezia, Turchia, Argentina, India e Messico, a cui di recente si è aggiunta l’azienda russa Elikor, di cui il gruppo Franke ha acquisito il 70%.

In totale, la business unit conta oltre 2mila dipendenti (di cui circa 600 impiegati in Italia) e un fatturato in costante crescita da cinque anni, che a fine 2017 raggiungerà i 300 milioni, di cui il 93% realizzato fuori dai confini italiani.

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«L’internazionalizzazione è sempre stata nel Dna di Faber – spiega Riccardo Remedi, managing director della società di Fabriano – e l’ingresso nel gruppo Franke non ha fatto che rafforzare questa vocazione». A parte l’impianto messicano e l’ultimo arrivato, quello russo, gli altri erano già proprietà dell’azienda italiana, che conta anche un ufficio commerciale negli Stati Uniti e un ufficio di rappresentanza in Russia. Una mini filiera produttiva e commerciale che consente alla business unit Faber di coprire tutte le fasce del mercato, dai prodotti a basso costo fino a quelli più tecnologici e di design, realizzati soprattutto nello stabilimento di Sassoferrato (Ancona).

Proprio in quest’ottica di diversificazione dell’offerta e di presidio dei mercati attraverso la comune regia di Franke e di Faber – che mette a disposizione delle controllate le competenze in ricerca e sviluppo maturate negli anni – si inserisce l’acquisizione di Elikor, che proprio in queste settimane è diventata operativa.

«Nello stabilimento di Kaluga, 180 km a sud di Mosca, saranno prodotte cappe di fascia medio-bassa, a marchio Elikor – spiega Remedi –. Ma l’operazione è strategica anche per rafforzare la distribuzione sul mercato russo dei prodotti a marchio Faber, destinati invece alla fascia alta». In questo modo, il gruppo raggiungerà una quota di leadership sul mercato russo, considerato strategico. «È un’area geografica importante per noi – aggiunge Remedi –. In Europa e nelle Americhe siamo ben coperti. In Asia possiamo contare sull’India. Mancavano Russia e Cina». Per quest’ultima, «ci stiamo lavorando – ammette Remedi –, ma ancora non abbiamo individuato il partner né definito i tempi».

Per la Russia è stato più facile, visto che Elikor è da anni partner commerciale del gruppo. In base all’accordo, Faber parteciperà anche alla promozione del brand russo sul mercato locale e in altre aree geografiche strategiche.

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