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Vola l’export italiano extra-Ue: Usa, Cina e Russia i mercati più dinamici

di Luca Orlando

2' di lettura

Quasi due miliardi in più. Il commercio estero italiano allunga il passo e realizza ad ottobre una crescita dell’11,2% nei mercati extra-Ue (-1,3% il dato mensile destagionalizzato). Uno scatto evidente, che si ridimensiona marginalmente (+9,4%) depurando il dato dall’effetto-calendario e che arrotonda il bilancio già positivo dall’inizio dell’anno: un progresso medio dell’8,7% che in valore assoluto per le nostre imprese significa poco meno di 163 miliardi di incassi, 13 in più rispetto ai primi dieci mesi del 2016.

In termini geografici la crescita è omogenea, con la sola eccezione rappresentata dal Medio Oriente, area ancora penalizzata nelle proprie importazioni dalla lunga compressione del valore del greggio.

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Altrove soltanto segni più, in molti casi a doppia cifra. A partire dagli Stati Uniti, primo mercato extra-UE di sbocco per l’Italia, dove le vendite italiane lievitano del 17%, migliorando il bilancio del 2017 e scongiurando i timori di una frenata indiotta dalla parziale svalutazione del dollaro. Anche se in rallentamento rispetto ai mesi scorsi, proseguono gli acquisti ancha da parte di Cina e Russia, rispettivamente in crescita mensile del 15,6 e del 14,3%, così come in progresso a doppia cifra sono anche l’area Mercosur (dunque il Brasile), la Turchia e il Giappone.

FLUSSI COMMERCIALI CON I PAESI EXTRAUE

Ottobre 2016-Ottobre 2017, dati grezzi, variazioni % tendenziali e valori in milioni di euro
(Fonte: Istat)

FLUSSI COMMERCIALI CON I PAESI EXTRAUE

Dal punto di vista settoriale le performance meno brillanti sono per i beni intermedi (+4,9%), mentre beni strumentali e di consumo scattano in avanti dell’11,9%, in entrambi i casi accelerando rispetto alla media precedente. La ripresa della domanda interna in Italia si traduce anche ad ottobre in una crescita delle importazioni (+8,4%), più forte per beni intermedi ed energia. La velocità superiore dell’export rilancia così l’attivo commerciale, salito nel mese a 4,55 miliardi (3,8 nell’ottobre 2016). In dieci mesi l’avanzo extra-Ue è pari a 28,6 miliardi, in calo di 1,3 miliardi per effetto dei maggiori esborsi dal lato dell’energia.

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