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Amazon, sciopero nel sito di Castel San Giovanni

di Andrea Biondi

(Bloomberg)

3' di lettura

Sciopero in Amazon a Castel San Giovanni. Lo sciopero è stato dichiarato immediatamente, a tambur battente durante l’assemblea dei lavoratori del primo turno e dei turni successivi. La tensione fra Amazon e i lavoratori non si è quindi raffreddata, anzi. A far da detonatore la decisione dei rappresentanti italiani del colosso dell’e-commerce che non si sono presentati all’incontro previsto alle 8.30 in Prefettura a Piacenza con i rappresentanti dei lavoratori del centro logistico di Castel San Giovanni, nel Piacentino.

Trattative in stallo. L’incontro previsto in Prefettura segue il summit dei giorni scorsi in cui fra azienda e sindacati si è giunti a un nulla di fatto sul tema del contratto integrativo (chiesto dai sindacati ma con Amazon che non intende sviluppare la cosa) e sulla richiesta di nuove condizioni contrattuali e di lavoro all'interno dello stabilimento. «Troppa pressione», hanno fatto sapere al prefetto i dirigenti Amazon, probabilmente anche per l’annunciata presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato). La rappresentanza dell’azienda sarà ricevuta a Palazzo del Governo sempre oggi ma in separata sede. Nel frattempo i sindacati hanno convocato alle 11.30 un’assemblea nel sito di Castel San Giovanni. Da qui la decisione dello sciopero immediato. L’ultima assemblea dei lavoratori si terrà fino all’1 di notte, per il turno notturno. Quelle del mattino, a quanto riferiscono fonti sindacali, sarebbero state possibili solo grazie alle forze dell’ordine visto che Amazon in un primo momento avrebbe opposto un rifiuto all’ingresso dei sindacati in azienda.

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Lo “statement” di Amazon. Non si è fatta attendere la presa di posizione della multinazionale, che in merito all’incontro previsto in Prefettura fa sapere: «Siamo sempre disponibili a cooperare con le autorità al fine di fornire informazioni relative alle nostre attività. Per questa ragione già la scorsa settimana abbiamo confermato al Prefetto di Piacenza la nostra disponibilità ad incontrarlo oggi, mercoledì 20 dicembre. In Amazon siamo impegnati a costruire un dialogo continuo e una positiva cooperazione con tutti i dipendenti e a creare un ambiente attento e inclusivo nei nostri luoghi di lavoro». Respinta al mittente poi l’accusa di aver reso necessario l’intervento della polizia per tenere le assemblee: «Non è assolutamente vero». Continua Amazon in una nota in serata: «Avevamo chiesto di rinviare le assemblee a dopo il 26 dicembre perché per noi questi sono giorni cruciali. Non abbiamo avuto risposta dal sindacato, ma le assemblee si sono tenute regolarmente».

La lettera a ministri, Inps, Inail e Bezos. I segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Ugl Terziario e Uiltucs Uil hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, al presidente Inps Tito Boeri, al presidente Inail Massimo De Felice e per «condividere riflessioni» ma anche per chiedere di intervenire. La lettera è rivolta anche al numero uno di Amazon, Jeff Bezos. A quest’ultimo vengono rivolte dai sindacati domande come “Non ha mai pensato che nel rendere i suoi dipendenti felici potrebbe ricevere in cambio qualcosa, che il denaro non può comprare?”. O ancora: “Vorremmo capire da Lei se ha ipotizzato un mondo futuro in cui prevale il profitto su qualsiasi altro valore quale la salute e la serenità dei suoi dipendenti”. Dall’altra parte quella indirizzata verso i ministri e i presidenti di Inps e Inail è in sostanza una richiesta di interessamento.

L’ammonizione del Governo. La palla finita nella metà campo del Governo è stata raccolta dalla sottosegretaria al Lavoro Paola De Micheli, che ha usato parole sicuramente critiche nei confronti della multinazionale americana: «Nel nostro Paese non può considerarsi normale che un’azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale». E ancora: «Sugli ultimi sviluppi della situazione ho aggiornato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e insieme al Governo ci riserviamo di valutare eventuali nuove iniziative da prendere per ricondurre la vicenda sui binari del confronto rispettoso delle istituzioni e del dialogo fra le parti».

Le iniziative sindacali. Nel frattempo i sindacati già nei giorni scorsi avevano messo in atto ulteriori forme di protesta. L’Ugl Terziario per esempio ha lanciato la campagna social “Anche no, se tu sfrutti io non compro”. «Chiediamo risposte concrete dall’Azienda, volte a tutelare e rivedere gli obblighi contrattuali dei suoi lavoratori. E se questo vuol dire iniziare a scioperare, anche sotto le festività, l’Ugl sarà al fianco dei dipendenti per salvare la loro dignità con l'obiettivo di ottenere delle condizioni di lavoro più umane», ha detto il segretario generale Ugl, Paolo Capone.

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