internazionalizzazione

Mobili e design made in Italy alleati di WeChat per conquistare la Cina

di Andrea Biondi

(Fotogramma)

3' di lettura

Un QRcode, posto all’interno dei propri stand con contenuti speciali ospitati all’interno dell'account ufficiale del brand, per attirare l’attenzione dei visitatori cinesi, farli diventare propri follower e avviare con loro contatti one-to-one. Il binomio WeChat-Digital Retex sta spingendo sull’acceleratore per portare i brand, soprattutto quelli del mobile e del design in questo periodo a ridosso del prossimo Salone del Mobile di Milano, a contatto con i consumatori e gli investitori cinesi. E la vicenda è indicativa di un modo di fare business con la Cina che sta assumendo sempre maggior peso e visibilità.

Quello che sta accadendo sull’asse WeChat-Digital Retex è sicuramente da scandagliare. WeChat è l’app di messaggistica di proprietà del gigante cinese Tencent, che conta quasi un miliardo di utenti attivi al mese e che, spiega Andrea Ghizzoni, Direttore Europa di WeChat «in Cina è una piattaforma a tutto tondo, l’ambiente in cui le persone vivono. Per fare un esempio, le patenti vengono distribuite tramite WeChat». Tencent è la prima società tecnologica asiatica ad aver superato la barriera dei 500 miliardi di dollari di capitalizzazione (al momento ne ha 506). Un colosso, salito anche al 12% di Snap, la società che controlla Snapchat, rastrellando una quota da 2 miliardi di dollari.

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Entrare in contatto con il consumatore cinese ha in WeChat per le aziende un percorso d’elezione, spiega Ghizzoni, che presenta «quattro particolari vantaggi: un “maggior tasso di ascolto” rispetto alla normale navigazione web; la possibilità di creare un canale diretto fra brand e utente; un link possibile all’e-commerce e il cosiddetto “brand to store”». In questo quadro, il meccanismo si completa con Digital Retex, società tecnologica italiana da 20 milioni di euro di ricavi, partner in Europa di WeChat che gestisce la presenza di numerosi brand occidentali, curandone tutti gli aspetti relativi a comunicazione, marketing e vendite. «Nel contesto digitale cinese – spiega Fausto Caprini, ceo di Digital Retex – le persone in Cina stanno su WeChat per un tempo un po’ superiore al 35% del totale del tempo speso online, mentre la navigazione dei siti web sembra essere inferiore al 5 per cento. Essere presenti su WeChat con un account significa essere certi di trovare contatti con i consumatori cinesi».

Da qualche tempo è stato oltrepassato anche lo scoglio della necessaria presenza cinese per aprire un account. «Questo – aggiunge Caprini – rendeva le cose più difficili perché costringeva le società a legarsi in maniera indissolubile a questo o quel distributore».

Per ora sono una ventina i brand del mobile e del desingn che si sono mossi chiedendo di essere presenti su WeChat, con tutto ciò che consegue, come per esempio il Qr Code. Che messo in vista nel proprio stand permette al consumatore cinese di poter “dialogare” con il brand su WeChat. Fra i marchi del mobile e del design che hanno deciso di puntare sulla presenza su WeChat ci sono Kartell, Molteni, Cassina, Poliform. «Per il Salone del Mobile – dice Caprini – stiamo ricevendo tantissime richieste. Non riusciremo a soddisfarle tutte. Ma che inizi a esserci consapevolezza è molto importante». Comunque, «Il Salone già dall’anno scorso si è infatti dimostrato un eccezionale acceleratore per l’acquisizione di follower e la creazione di relazioni con possibili clienti e partner cinesi, che possono essere successivamente gestite direttamente via chat».
L'attenzione a questo tema è massima, visto che sono già quasi esauriti tutti gli spazi pubblicitari disponibili (su WeChat ci sono limiti alla penetrazione pubblicitaria visto che il modello non è “advertising only”).

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