in rinascente (milano e roma)

Crescite a due cifre per Arabia Saudita e Kuwait

di Giulia Crivelli

Una recente vetrina della Rinascente Duomo, dedicata alla linea mare di Missoni

2' di lettura

A due settimane dall’inizio dei saldi Pierluigi Cocchini è soddisfatto: il mondo del retail è arrivato a quella data, sabato 7 luglio, dopo una primavera anomala, dal punto di vista climatico. Il freddo e la pioggia hanno frenato le vendite delle collezioni estive, rendendo i saldi ancora più importanti degli scorsi anni. «Abbiamo ampiamente recuperato e ora guardiamo all’intero anno con maggior ottimismo – spiega l’amministratore delegato del gruppo Rinascente –. Dalla prossima settimana su tutti i piani di Milano, Roma e di altri punti vendita, il mix tra prodotti in saldo e novità per l’autunno-inverno cambierà visibilmente: siamo pronti a stimolare la voglia di acquisti che guarda già oltre l’estate. È questione di immagine, visto che i brand del lusso non amano essere associati troppo a lungo all’idea del saldo, ma anche di domanda da parte dei clienti, italiani e stranieri: ci si aspetta qualcosa di nuovo a ogni visita in negozio».

I primi sei mesi confermano la crescita di turisti dal Medio Oriente e l’inizio dei saldi ha coinciso con la fine del Ramadan e la ripresa dei flussi verso Milano . «Il prezzo non è poi così importante quando si ha una capacità di spesa come quella dei mediorientali che vengono a Milano e Roma – precisa Cocchini –. Ma è chiaro che il periodo dei saldi genera un’energia particolare , percepita da chiunque».

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Sabato 7 luglio gli incassi della Rinascente hanno battuto ogni record, eccezion fatta per lo scorso Black Friday. «Cinesi e russi restano le prime nazionalità, ma abbiamo registrato crescite a due cifre per clienti dall’Arabia Saudita, +20%, e dal Kuwait, con un +38% – precisa l’ad del gruppo –. Gli americani sono tornati in gran numero soprattutto a Roma, da sempre la loro meta preferita in Italia».

Il 12 ottobre il nuovo spazio Rinascente di via del Tritone compirà un anno e Cocchini fa un primo bilancio molto positivo: «Stimiamo un fatturato di 120 milioni, con una resa a metro quadro persino superiore alle nostre aspettative, che erano molto ambiziose». Tornando ai clienti mediorientali, sono previsti servizi ad hoc e personale dedicato. «Purtroppo a Milano non abbiamo gli spazi per creare vip room solo per loro, cerchiamo però di ovviare con consulenza, supporto per il tax free, concierge e necessità di spedizione in qualsiasi luogo e nei tempi che chiedono».

Dal department store alla boutique: una conferma dei flussi viene da Hermès, che ha due dei suoi più bei flagship europei proprio a Milano e Roma: «Notiamo una leggera migrazione dalla capitale verso il capoluogo lombardo dei clienti dal Medio Oriente – spiegano dalla maison francese del lusso –. La presenza dei russi è stabile nelle grandi città, c’è però un deciso aumento nei nostri negozi stagionali, Porto Cervo e Capri».

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