ALTRI FILE TOP SECRET IL 26 APRILE 2018

Trump pubblica dossier Kennedy. «Fbi sapeva di minacce a Oswald»

di Redazione Online

Il presidente Kennedy con la moglie Jackie il giorno in cui fu assassinato a Dallas nel 1963

3' di lettura

Stamattina è online una selezione degli ultimi documenti declassificati dal presidente Donald Trump sull’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, il presidente americano ucciso a Dallas il 22 novembre del 1963. Ma il presidente Trump ha accolto le cautele di Cia e Fbi «per motivi di sicurezza nazionale, vincoli legali e preoccupazioni di politica estera» e rimandato la pubblicazione delle parti più sensibili del dossier. Gli Archivi nazionali degli Stati Uniti hanno così già messo online i 2.800 file sull'assassinio Kennedy per i quali Donald Trump ha concesso l'autorizzazione.

Allo stesso tempo - dichiara la Casa Bianca - il presidente Trump mantiene segreti altri file per per un ulteriore esame nei prossimi sei mesi, il prossimo rilascio è previsto il 26 aprile 2018. Non c’è ancora la smoking gun, la pistola fumante cioè la prova decisiva a sostegno del complotto o dell’atto di un singolo squilibrato cioè Lee Harvey Oswald, il killer su cui da questi file salta fuori la novità più interessante di uno dei misteri più fitti del Novecento.

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La novità
Salta fuori infatti
un memo del leggendario e terribile J Edgar Hoover, allora direttore Fbi, secondo cui la sua agenzia aveva avvertito di una minaccia di morte contro lo stesso Oswald nel momento in cui era in custodia cautelare subito dopo essere stato arrestato con l’accusa di aver ucciso Kennedy.

L'Fbi ricevette una minaccia di morte contro Lee Harvey Oswald la notte prima che il presunto assassino di Kennedy fosse ucciso da Jack Ruby, il proprietario di un nightclub di Dallas.

Il documento in questione contiene la trascrizione di una conversazione con l'allora direttore dell'Fbi Hoover, che riferisce della telefonata fatta all'ufficio del Bureau a Dallas da un uomo che parlava con voce calma dicendo di essere membro di un gruppo organizzato per uccidere Oswald.

Hoover sostiene che la notte stessa e l'indomani mattina chiamarono il capo della polizia di Dallas, il quale li assicurò che avrebbe garantita adeguata protezione, cosa che però non fu fatta. Il giorno dopo, infatti, Oswald fu ucciso da Ruby.

Secondo Hoover, tuttavia, Ruby disse che non era legato a nessuno e negò di aver fatto la telefonata agli uffici dell'Fbi a Dallas.

I timori di un missile dell’Urss dopo l’assassinio
Secondo un memo del capo dell'Fbi, inoltre, l'Unione Sovietica pensò ad una “cospirazione ben organizzata” da parte dell'ultradestra in Usa e temette che qualche generale americano irresponsabile potesse approfittarsene per lanciare un missile contro l'Urss. Il Kgb avrebbe avuto prove della responsabilità dell'allora vice-presidente Lyndon Baines Johnson. Per i dirigenti sovietici inoltre il presunto assassino, Lee Harvey Oswald, era un maniaco neurotico senza alcuna relazione con l'Urss.

Trump pronto a 'svelare' mistero Jfk

Cuba «felice»
Da un cable segreto emerge una conversazione tra due cubani, uno dei quali identificato come 007, sull'assassinio di Kennedy e uno di loro afferma che lo conosceva ed era un “buon tiratore”. Ma il memo più interessante è quello della Cia secondo cui l’ambasciatore cubano in Usa reagì all’assassionio di Kennedy con «felice meraviglia».

Jonhson e il Vietnam
L'allora direttore della Cia Richard Helms nel 1975 sostenne che il presidente Johnson andava dicendo in giro che Kennedy era stato assassinato perché aveva ucciso il presidente vietnamita Diem.

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Cia tentò di ingaggiare la mafia per uccidere Fidel
Un memorandum del 1975 dell'Fbi afferma che l'attorney general Robert Kennedy, fratello minore del presidente ucciso, riferì al Federal Bureau che la Cia aveva ingaggiato un intermediario per avvicinare un mafioso e offrirgli 150 mila dollari per trovare un killer che uccidesse Fidel Castro, anche avvelenandolo.

Oswald parlò con agente Kgb in Messico City
Successe due mesi prima dell'assassinio di Jfk, secondo una telefonata intercettata dalla Cia, nella quale Oswald telefonò all'ambasciata russa a Mexico City e parlò in un russo stentato con un console identificato come ufficiale del Kgb.

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