Il freddo fa scattare la caccia ai falsi Moncler nei negozi di tutta la Cina
di Rita Fatiguso
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PECHINO - Il freddo invernale scatena la caccia grossa ai falsi Moncler in tutta la Cina. Una trentina di negozi ad Harbin, Shenyang, Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen sono stati passati al setaccio proprio in questi giorni. L’azienda sa che non basta strappare sentenze favorevoli alle nuove Corti specializzate nella proprietà intellettuale e sa che non bisogna mollare la presa, perché Moncler è un marchio molto conosciuto e amato (e, quindi, molto contraffatto), i falsi Moncler continuano a impazzare, tanto è vero che la campagna in atto ha portato al sequestro di centinaia di articoli e all'arresto di due persone.
L'indagine e il monitoraggio dell'attività dei venditori, pianificato e condotto insieme alle forze dell'ordine, si sta rivelando un fattore importante. Soprattutto, adesso, in piena stagione invernale, quando i famosi piumini toccano il picco delle vendite.
«La protezione dei diritti di proprietà intellettuale in Cina è molto complessa, tuttavia i marchi - in particolare i marchi di lusso - non possono ignorare la questione e devono svolgere un ruolo attivo in questa battaglia», dice Fabio Giacopello, dello studio HFG Law & Intellectual Property.
Moncler in Cina ha scelto la strada della strategia a più livelli, debitamente pianificata e concordata con le autorità competenti.
Intanto, in primo luogo, ha puntato alla registrazione dei diritti in Cina per poter far rispettare i casi di contraffazione di piccole e grandi dimensioni. Un elemento, questo, spesso ancora sottovalutato da chi opera sul mercato cinese. Poi, il ricorso alle Corti per far valere i diritti sui marchi, infine i blitz per scovare i prodotti falsi nei negozi e pizzicare in flagrante la vendita di prodotti falsi.
L'inverno è appena iniziato, la stagione si profila particolarmente dura.
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