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Trump a Davos: «America sempre al primo posto, il commercio sia libero ma equo»

dal nostro inviato Gianluca Di Donfrancesco

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3' di lettura

DAVOS - «È un privilegio essere qui a rappresentare gli interessi del popolo americano e ad assicurare che l'America vuole cooperare per la costruzione di un mondo migliore. America First non significa America Alone, ma come presidente degli Stati Uniti metterò sempre gli interessi del mio Paese davanti a tutto, come dovrebbero fare tutti i leader politici». Questo il messaggio di Donald Trump dal World Economic Forum, nel giorno più atteso a Davos.
E ancora: «Questo è il momento migliore per investire in America, abbiamo tagliatole tasse, abbiamo tagliato la burocrazia, non c' momento migliore per investire e assumere negli Usa».

A soli quattro giorni dal tradizionale discorso sullo Stato dell'Unione, Trump (con un consenso che galleggia ai minimi per un presidente) ha tenuto il suo intervento davanti al gotha della finanza, in pieno prime time per le tv Usa, parlando quindi anche ai cittadini americani.

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L’intervento più atteso
La suspense per il discorso, alta sin dalla vigilia del World Economic Forum, è stata solo alimentata dalla breve apparizione e dalle dichiarazioni di giovedì, quando Trump aveva cercato di abbassare i toni su tutto: dal dollaro che va bene forte, alla Tpp che si potrebbe anche siglare se non fosse quell'accordo «disastroso» che è, fino al negoziato sul Nafta con Canada e Messico, che ha tutte le carte in regola per avere successo.

«Meglio gli accordi bilaterali»
Anche oggi ha ribadito che gli Usa sono pronti a riprendere i negoziati sul Tpp, ma che preferiscono accordi bilaterali. Sul commercio, Trump ha ribadito che non può esserci commercio «libero» se non è anche «equo» e «reciproco». Occorrono allora riforme per impedire a qualcuno (la Cina) di trarre ingiusti vantaggi con «furto della proprietà intellettuale, sussidi, società pubbliche».
Il presidente ha poi celebrato quello che considera il suo grande successo, il taglio delle tasse, che ha consentito a tante imprese americane «di distribuire bonus ai loro dipendenti», grazie ai risparmi che avranno su questo fronte. Trump ha poi sottolineato che in un anno la Borsa di New York ha battuto 84 volte i suoi record.

I temi di politica estera
Sulla politica internazionale, il presidente ha ripetuto l'invito ai partner della Nato a fare la loro parte in termini di spese militari. E ha ricordato i risultati ottenuti contro l'Isis, ribadendo l'impegno Usa a denuclearizzare la Corea del Nord ed evitare che l'Afghanistan torni a essere un santuario del terrorismo. «Per difendere il nostro Paese – ha detto – farò tutto il necessario, compresa la riforma del nostro sistema di immigrazione. Abbiamo bisogno di selezionare chi entra nel nostro Paese sulla base del contributo che può dare». La chiave per combattere la povertà, ha detto, «è assicurare a tutti una busta paga». Trump ha poi rivolto un appello «ai potenti del mondo presenti qui davanti a me, usiamo il nostro potere per aiutare il popolo».

Non poteva mancare una carezza ai media: «Da imprenditore, ho sempre avuto una buona stampa, è solo quando sono diventato un politico che mi sono accorto quanto i giornalisti siano cattivi e fake».

Il successo di Schwab
E per chiudere, Trump si è autodefinito la «cheerleader dell'America».
Il padrone di casa, l'economista e fondatore del Forum, Klaus Schwab, si è goduto il clamoroso successo della sua scommessa: invitare il presidente sovranista nel sancta sanctorum del globalismo, anche concedendogli una fantastica occasione per uno spot autopromozionale. La presenza di Trump ha catturato l'attenzione del mondo, eclissando i pur acclamati interventi della cancelliera Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron.
Ieri sera, alla cena con con i Ceo presenti a Davos, Trump ha appoggiato un braccio sulle spalle del direttore del'Fmi Christine Lagarde, affermando: «Prima mi odiava, ma adesso mi ama». E poi si è chiesto perché mai gli Stati Uniti non possono avere un tasso di crescita del 7% come quello dell'India.

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