AGENZIA PER IL FARMACO

Ema, il ricorso del Governo italiano: «Fatti travisati, la sede passi a Milano»

di Laura Cavestri

(EPA)

2' di lettura

L’offerta olandese non corrisponde alla realtà dei fatti. Dunque, la decisione va rivista. Detto tecnicamente, «motivo unico di ricorso: sviamento di potere per difetto di istruttoria e travisamento dei fatti». Sono i presupposti su cui si basa il ricorso inviato dall’Italia alla Corte di Giustizia Ue (Italia-Consiglio C-59/18) sullo spostamento della sede dell’Agenzia europea del farmaco da Londra – causa Brexit – ad Amsterdam. In una parola, per il governo italiano l’Olanda non sta rispettando gli impegni assunti e la stessa procedura seguita presenta delle falle. L’altro ricorso è invece al Tribunale Ue: Comune di Milano-Consiglio (T-46/18)

Il ricorso del Governo

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Non solo: la Commissione non ha svolto una verifica effettiva sulle offerte degli Stati per l’assegnazione della sede Ema, limitandosi a prendere atto delle informazioni fornite dai Paesi e senza svolgere iniziative specifiche, quali ispezioni o richieste di ulteriori documenti. Lo «sviamento di potere per difetto di istruttoria» e il «travisamento dei fatti», è scritto nel testo del ricorso,sono stati indotti «dalla non corrispondenza della situazione di fatto della sede di Amsterdam alle informazioni fornite in sede di offerta».
Tutto si basa sul fatto che l’Ema possa assumere le proprie funzioni alla data del recesso del Regno Unito dalla Ue – previsto il 29 marzo 2019 – assicurandone l’operatività al livello attuale.

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Da un lato, quindi – si legge nel ricorso – «risulterebbe, in particolare, non soddisfatto il primo requisito, vale a dire la garanzia che l’Agenzia potrà essere operativa e completamente funzionante dalla data di uscita del Regno Unito dall’Unione europea (30 marzo 2019), tenuto conto dell’esigenza di spazi e soluzioni logistiche adeguate per gli uffici, le sale riunioni, gli archivi e gli appropriati standard di sicurezza delle infrastrutture».
Dall’altro, «a causa del limitato tempo a disposizione», la Commissione non avrebbe adeguatamente verificato se quanto dichiarato dagli Stati corrispondeva al vero.

Da quì la richiesta. In via istruttoria, l’Italia chiede che l’Olanda fornisca tuitte le informazioni necessarie a dar conto dell’idoneità di Amsterdam. Nel merito, chiede l’annullamento della decisione adottata a margine della riunione del 20 novembre 2017, che proprio ad Amsteram assegna la futura sede dell’Agenzia.

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