ue e nato: mosca si assuma responsabilità

Da Austria e Olanda accusa formale alla Russia per il volo MH17 abbattuto

Un investigatore malese ispeziona il sito dell'incidente del volo MH17 della Malaysia Airlines, vicino al villaggio di Hrabove (Grabovo) nella regione di Donetsk, Ucraina il 22 luglio 2014 (Reuters)

2' di lettura

L’Australia e l’Olanda hanno formalmente accusato la Russia per l’abbattimento del volo MH17 nel 2014, sui cieli dell’Ucraina. Le vittime furono 298. Lo riferisce la Bbc. Ieri era arrivata la conclusione dell’indagine condotta dal team di investigatori internazionali che da quasi quattro anni indaga su quel disastro sulla base di un dettagliato esame di immagini video: fu lanciato da forze russe il missile antiaereo Buk che nel 2014 nei cieli dell’Ucraina orientale abbattè il volo di linea MH17 della Malaysia Airlines diretto dall'Olanda a Kuala Lumpur con 298 persone a bordo.

La Russia ha sempre negato un suo coinvolgimento e anche ieri il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che «nessun sistema missilistico dell’esercito russo ha mai attraversato il confine fra la Russia e l’Ucraina». Per la Russia, infatti, a lanciare il missile Buk responsabile dell’abbattimento del volo MH17 è stato «personale ucraino».

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L’abbattimento dell’aereo di linea avvenne il 17 luglio del 2014 a una quarantina di chilometri dal confine con la Russia, nella regione di Donetsk, nel Donbass, dove era in corso un violento conflitto fra forze separatiste filorusse e ucraine. Secondo quanto ha rilevato in una conferenza stampa in Olanda il dirigente di polizia Wilbert Paulissen, presentando i risultati parziali dell'inchiesta, il missile che colpì il Boeing 777 apparteneva alla 53esima Brigata missilistica antiaerea russa, basata nella città russa di Kursk.

Russia e Ucraina si sono da allora rimpallati la responsabilità del disastro, anche perché missili Buk sono in dotazione anche alle forze armate ucraine. «Si tratta di una vecchia storia, immessa nella sfera informativa nel 2014» , ha detto Vladimir Chizhov, rappresentante permanente della Russia presso l’Unione europea, commentando i risultati dell'indagine internazionale.

Cremlino, noi esclusi da indagini MH17, non ci fidiamo
«L'indagine svolta nei Paesi Bassi e il comitato investigativo non includeva la parte russa benché fosse invece rappresentata la parte ucraina. Naturalmente, non avendo la possibilità di partecipare a pieno titolo alle indagini la Russia non sa in quale misura ci si possa fidare dei risultati di questo lavoro», ha dichiarato dice il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che il presidente Vladimir Putin non ha ancora avuto la possibilità di «studiare» il documento conclusivo delle indagini sull’abbattimento del volo MH17.

Ue e Nato: Mosca si assuma le sue responsabilità
Intanto, però, anche l’Unione europea, tramite l'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, ha chiesto a Mosca di accettare le proprie responsabilità e di cooperare in pieno con gli sforzi volti a fare piena luce sull’abbattimento del volo olandese. «La Squadra investigativa congiunta - ha affermato Mogherini - ha presentato ulteriori risultati della sua indagine indipendente, imparziale, e professionale, concludendo che la batteria dei missili BUK utilizzata per abbattere il volo MH17 apparteneva senza dubbi alle forze armate russe». «L'Ue ribadisce il suo pieno sostegno alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, in cui si chiede che i responsabili dell'abbattimento del volo MH17 siano portati a giudizio, e che tutti i Paesi cooperino in pieno con gli sforzi per stabilire le responsabilità», ha aggiunto Mogherini nella sua dichiarazione. Dello stesso tenore le dichiarazioni rilasciate dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

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