uccisi due adolescenti palestinesi

Alta tensione in Medio Oriente, Netanyahu annuncia escalation

(AFP)

2' di lettura

Si aggrava la tensione al confine tra Israele e la Striscia di Gaza. Dopo i lanci di razzi e colpi di mortaio palestinesi sul Negeve e i ripetuti raid israeliani sulla Striscia, che hanno ucciso ieri due adolescenti palestinesi, il premier palestinese Benjamin Netanyahu ha diffuso in serata un messaggio registrato: «Al termine di consultazioni col ministro della difesa Avigdor Lieberman e col capo di stato maggiore generale Gady Eisenkot abbiamo deciso una operazione potente contro il terrorismo di Hamas. Abbiamo già assestato ad Hamas - ha aggiunto - il colpo più duro dalla operazione Margine di difesa (del 2014, ndr). Siamo determinati ad estendere la nostra reazione nella misura in cui ciò sia necessario».

Il clima si è fatto via via più teso a partire dalle ormai tradizionali proteste del venerdì, che avevano già fatto due morti tra i palestinesi. I militanti di Hamas hanno continuato a lanciare colpi di mortaio e razzi sul Negev - sono stati decine tra quelli caduti in territorio israeliano e quelli intercettati - mentre l’aviazione israeliana ha compiuto ripetuti raid nella Striscia. Finora i lanci di razzi hanno ferito un paio di persone, ma gli abitanti delle città israeliane potenzialmente raggiungibili sono stati invitati a chiudersi in casa.

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L’obiettivo dei raid di Tsahal, i più ampi appunto dalla guerra del 2014, secondo la radio militare israeliana sono tunnel e altre postazioni utilizzate da Hamas, il gruppo islamico che governa la Striscia e che Israele e gli Stati Uniti hanno inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche. «Israele considera estremamente grave l’attività terroristica di Hamas - ha avvertito il portavoce -. Hamas è responsabile di tutte le attività che partono da Gaza e subirà le conseguenze del terrorismo che fomenta contro civili israeliani».

Più di 130 palestinesi sono stati uccisi durante le proteste al confine tra Gaza e Israele, entrate ormai nel quarto mese . Gli organizzatori attribuiscono alle manifestazioni l’obiettivo di chiedere la restituzione di terre strappate ai palestinesi e ottenere l’allentamento del blocco attuato da Israele ed Egitto nei confronti dei Territori, che ha peraltro accentuato le condizioni di povertà dei circa due milioni di abitanti; Israele replica che Hamas sta orchestrando le proteste per distrarre la popolazione dalle sue difficioltà interne e offrire copertura a terroristi intenzionati a passare il confine per compiere attentati.

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