l oscandalo della guardia del corpo

Così Benalla indebolisce Macron. Due mozioni di sfiducia contro il governo

di An.Man.

Un nuovo video imbarazza Benalla, guardia del corpo di Macron

2' di lettura

Domenica Alexandre Benalla ha parlato; ha rilasciato una intervista-autodifesa al Journal de Dimanche sostenendo che lui, guardia del corpo del capo dello Stato francese, lo scorso primo maggio, giorno delle presunte violenze di cui è stato accusato da due manifestanti malmenati, non era parte della squadra di picchiatori ma si è limitato a osservare. Ventiquattrore fa Franceinfo ha però tirato fuori un altro video che indebolisce la sua versione e la sua immagine.

L’enigmatico Benalla appare attivo anche tre ore prima delle ormai famose violenze a Place de la Contrescarpe. Appare in un altro posto di Parigi, al Jardin des Plantes dove sono state denunciate altre violenze e avrebbe partecipato al fermo di un manifestante, cosa che non avrebbe potuto fare perché non ne aveva titolo (non è né agente di polizia né in possesso di un distitntivo riservato alla pubblica autorità). Non un semplice osservatore dunque, cosa che comunque non lo scagionerebbe, perché, pur essendo un uomo addetto alla sicurezza del presidente della Republique, non si è opposto alle violenze contro semplici cittadini ma in qualche modo vi ha partecipato tanto che la procura di Parigi ha aperto una seconda inchiesta.

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Come ormai classico copione di uno scandalo politico contemporaneo, il nuovo capo d’accusa rimbalza tra social e siti mentre nel più istituzionale dei luoghi, l’Assemblea nazionale si dibattono e votano due mozioni di sfiducia contro il governo per l’affaire Benalla. Promotori i repubblicani, quindi il centrodestra - la cui mozione è stata respinta - ma anche tre partiti di sinistra fra cui la France insoumise il cui presidente Jean-Luc Mélenchon denuncia: «Questo affare non riguarda qualcosa che non funzionato ma un metodo di gestione». Il capogruppo della Gauche démocrate Républicaine André Chasaigne chiede la sfiducia al governo sul caso Benalla perché, dice, questo è uno «scandalo di Stato» e non «uno scandalo d'estate» come ha invece dichiarato il legale dell'ex bodyguard e collaboratore di Emmanuel Macron. «Invece di sanzionare il suo collaboratore - accusa Chassaigne -, Macron l’ha protetto. La realtà è che questo scandalo ha svelato consiglieri occulti, privilegi, favoritismi. Ciò che alimenta la sfiducia dei francesi rispetto ai loro leader».

Il premier Edouard Philippe reagisce e denuncia una «manipolazione politica» e una «volontà di colpire» il presidente Emmanuel Macron. Cosa che accade al di là delle intenzioni e forse indipendentemente dall’affaire Benalla: lo scorso giugno il presidente è crollato nei sondaggi al 40% contro il 59% di giugno 2017, ma a luglio - con lo scandalo Benalla su tutti i giornali - è risalito al 42 per cento. In queste ore, mentre Parigi brucia di polemiche, il giovane presidente accoglie nel suo buen retiro nel sud della Francia la premier britannica Theresa May.

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