mercoledì nero

Conti Fca: debito zero, utili a 1,77 mld di euro. Manley: «Anno duro ma confermo obiettivi del piano 2022»

Nel dopo Marchionne la trasparenza spaventa il mercato

2' di lettura

Fca ha chiuso il primo semestre del 2018 con un utile netto di 1,775 miliardi di euro, in calo dell'1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L'utile netto adjusted, invece, risulta pari a 2,019 miliardi, in crescita del 15%. I ricavi netti sono saliti dell'1% a 56,02 miliardi di euro, con le consegne complessive salite del 6% a 2,5 milioni di unità e quelle consolidate aumentate dell'8% a 2,4 milioni di unità. L'ebit adjusted al 30 giugno 2018 è pari a 3,266 miliardi di euro, in calo del 4% su anno.

Guardando al secondo trimestre dell'anno in corso, l'utile netto è di 754 milioni di euro, in calo del 35% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L'utile netto adjusted trimestrale è di 981 milioni, in calo del 9%.

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I ricavi netti risultano in crescita del 4% a 28,99 miliardi di euro, l'ebit adjusted è sceso dell'11% a 1,655 miliardi di euro. Le consegne complessive nel trimestre sono state di 1,3 milioni di vetture (+6%), quelle consolidate di 1,25 milioni (+10%).

«Il secondo trimestre è stato “duro” per Fca». Queste le prime parole delnuovo amministratore delegato del gruppo, Mike Manley, durante la conference call. «Anche Sergio Marchionne - ha detto Manley ricordando il suo predecessore scomparso oggi all’età di 66 anni - aveva anticipato che sarebbe stato un trimestre duro ed è stato così». Il nuovo numero uno ha tuttavia sottolineato anche alcuni elementi «positivi». La società ha rivisto al ribasso le stime per la fine dell'anno relative a ricavi netti ed ebitda adjusted, confermando quelle sull'utile netto adjusted. Il gruppo automobilistico per il 2018 si aspetta ricavi netti tra 115 e 118 miliardi di euro, un ebit adjusted tra 7,4 e 8 miliardi di euro, con un utile netto adjusted confermato pari a circa 5 miliardi di euro. Da segnalare anche il calo dell'utile netto nel secondo trimestre del 35%. «Confermiamo tutti gli obiettivi che ci siamo posti nel piano industriale al 2022», ha comunque assicurato Manley.

Ora per Fca è prioritario rafforzare lo stato di salute delle attività in Cina: «La Cina è una priorità», ha detto Manley. «Le sfide maggiori con cui dobbiamo fare i conti e che francamente continueremo a dovere affrontare sono tutte concentrate sulla Cina», ha aggiunto, spiegando che il gruppo dovrà pensare a come riorganizzare e rafforzare le attività nel Paese asiatico.

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