GLI INQUIRENTI: NESSUNA CELLULA JIHADISTA A FERRARA 

Il fratello del killer di Marsiglia accetta il trasferimento in Francia

(EPA)

3' di lettura

La Corte di Appello di Bologna, all’esito dell’udienza di convalida del mandato di arresto europeo, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Anis Hannachi, il fratello del killer che il 1 ottobre ha ucciso a coltellate due ragazze, le cugine Laure e Marianne, alla stazione di Saint-Charles di Marsiglia. Hannachi è stato arrestato sabato sera a Ferrara dall’Antiterrorismo. Durante l’udienza di convalida l’uomo ha dato il via libera al suo trasferimento in Francia. «Al momento non sta collaborando - ha detto il procuratore nazionale Franco Roberti -. In ogni caso i tempi per l’estradizione saranno brevi, la procedura con la Francia è già stata attivata».

Hannachi ex foreign fighter
Nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina il direttore dell’Antiterrorismo Lamberto Giannini ha chiarito che non ci sono segnali che possano far ritenere l’Italia una «base logistica» dei terroristi che poi vanno a colpire in altre parti d’Europa né elementi che ricolleghino le loro storie. Hannachi era un foreign fighter e per quasi due anni avrebbe combattuto tra le file dell’Isis in Siria e in Iraq. Per poi rientrare in Europa e indottrinare il fratello Ahmed, portandolo su quelle posizioni radicali che lo hanno spinto ad uccidere a coltellate le due ragazze.

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I precedenti
Giannini ha ricordato i vari casi di jihadisti passati per l’Italia: dall’autore della strage di Berlino Anis Amri alla mente degli attentati di Parigi Abdeslam Salah, dall’attentatore del London Bridge Youssef Zaghba fino ad Hannachi.

Gli inquirenti: nessuna cellula jihadista a Ferrara
Secondo gli inquirenti, la persona che ha ospitato a Ferrara Anis Hannachi non risulterebbe collegato in nessun modo a realtà estremiste islamiche. L’ospitalità sarebbe dovuta a un semplice rapporto di amicizia tra i due che, coetanei, proverrebbero dalla stessa città d’origine, Biserta, Tunisia. L’amico che vive a Ferrara da tempo - hanno detto gli inquirenti nel corso della conferenza stampa - è integrato e, secondo i primi riscontri, era consapevole di trovarsi di fronte a un estremista ma probabilmente non sapeva che fosse ricercato: al momento non è indagato.

Arrestato in strada a Ferrara il fratello del killer di Marsiglia

L’arresto del fratello dell’attentatore di Marsiglia a Ferrara sabato sera
Quando Hannachi è stato arrestato dall’Antiterrorismo, sabato sera, aveva con sé solo uno zaino e al suo interno pochissimi effetti personali. In un primo momento il tunisino ha detto di essere libico, dichiarazione falsa che rilasciò anche al suo arrivo in Italia nel 2014 (e per la quale venne espulso).

Il 4 ottobre attiva una scheda telefonica e si rende tracciabile
La probabile presenza dell’uomo in Italia è stata segnalata dalle autorità francesi la sera del 3 ottobre e il 4 si è avuta la certezza che fosse nel nostro Paese. In particolare, il quattro ottobre la presenza in Liguria di Hannachi è stata registrata grazie all’attivazione di una scheda telefonica italiana. Secondo qualificate fonti investigative che indagano sulla presenza di Hannachi in Italia, l’uomo sarebbe stato solo di passaggio dopo avere superato il confine francese. Al momento non risulterebbero contatti con estremisti stanziati nel territorio ligure, ma le indagini devono ancora approfondire questo aspetto. Gli investigatori vogliono capire se l’uomo possa essere stato ospitato da qualcuno a Ventimiglia o a Genova prima di raggiungere Ferrara.

Hannachi respinto dall’Italia nel 2014
Dopo il suo arresto, è emerso che Hannachi è stato respinto dall’Italia nel 2014 quando era arrivato a Favignana a bordo di un barcone con altri tunisini.

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