Unanimità nel consiglio direttivo

Confindustria Reggio Calabria parte civile nei processi di ‘ndrangheta

di Roberto Galullo

Giuseppe Nucera

2' di lettura

Confindustria Reggio Calabria si costituirà parte civile nei procedimenti penali di mafia che coinvolgono le imprese reggine associate.
Il direttivo dell'associazione (composto da 12 consiglieri oltre al presidente Giuseppe Nucera) ha votato l'iniziativa all'unanimità. «Si tratta di una scelta convinta e condivisa – ha affermato il presidente degli industriali reggini – che l'intero gruppo dirigente ha inteso sposare nella certezza che solo mediante gesti concreti sia possibile rilanciare con forza la linea della legalità che deve caratterizzare il nuovo corso della nostra associazione».

Prosegue così l'impegno sul fronte della legalità del neo presidente Nucera, sul solco già tracciato da anni. Il 25 febbraio 2009, ad esempio, Sicindustria si costituì parte civile nel processo a Palermo ai 12 presunti affiliati a Cosa nostra denunciati da imprenditori dell'agglomerato industriale di Carini associati a Confindustria Palermo.

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Il 2 marzo 2010, con la sentenza di primo grado, il Tribunale di Castrovillari (Cosenza) riconobbe, per la prima volta in Italia, il risarcimento di 20mila euro a Confindustria Calabria che si era costituita parte civile nel processo che condannò 38 persone accusate a vario titolo di associazione ‘ndranghetistica, usura, estorsione, incendio, spaccio di droga e partecipazione ad associazione armata volta al narcotraffico. Una cifra simbolica che però diede la forza alle Confindustrie regionali del Sud di continuare nel solco del coraggio e della determinazione contro qualunque mafia.

Il 18 febbraio 2014 Confindustria Sistema Gioco Italia si costituì parte civile nel processo scaturito dall'inchiesta Black Monkey, coordinata dalla Dda di Bologna, relativa ad una presunta organizzazione accusata di utilizzare il gioco d'azzardo illegale per fare profitti. Con l'atto di costituzione di parte civile, Sistema Gioco Italia intese «tutelare l'immagine e la reputazione del gioco legale e dei suoi operatori, gli unici che possono offrire garanzie di sicurezza per i giocatori. Condotte criminose e fraudolente come quelle poste in essere dagli imputati in questo procedimento creano gravi danni alla collettività in termini di evasione erariale».

Il 18 novembre 2015, invece, il Tribunale di Roma non accolse la richiesta di Confindustria nazionale per la costituzione di parte civile nel processo Mondo di mezzo.

Ieri Nucera ha incontrato anche il capo della Procura di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, al quale ha esposto l'indirizzo operativo e le proposte che Confindustria Reggio Calabria vuole portare avanti sul versante della legalità e nel quadro delle politiche di sviluppo economico e occupazionale che interessano il territorio reggino. «Intendiamo proseguire – ha concluso Nucera – questo percorso partecipato e condiviso con il territorio. Ho già incontrato il prefetto e il questore di Reggio Calabria, il vescovo di Locri e di qui a breve avrò altri momenti di confronto in sede istituzionale per ribadire il ruolo e l'impegno di Confindustria a favore delle tantissime forze sane che compongono il tessuto produttivo e sociale di questa provincia».

r.galullo@ilsole24ore.com

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