il presidente del senato

Grasso lascia gruppo Pd, plaude Mdp

di Emilia Patta

(Ansa)

2' di lettura

«Politicamente e umanamente la misura è colma. Non mi riconosco più nel merito e nel metodo di questo Pd, con comportamenti che imbarazzano le istituzioni e ne minano la credibilità e l’indipendenza. Non mi riconosco nemmeno nelle sue prospettive future». Il presidente del Senato Pietro Grasso ha da poco annunciato l’addio al gruppo del Pd per iscriversi al misto. E la sua amarezza è tanta. La distanza dal Pd a guida renziana viene da lontano, ma certo la vicenda di una legge elettorale licenziata dopo ben 8 fiducie può essere considerata la classica goccia. «È una scelta sofferta - ammette Grasso alla fine di una lunghissima giornata -. Ma è l’unica che possa certificare la distanza, umana e politica, da una deriva che non condivido».

I comportamenti che imbarazzano le istituzioni a cui fa riferimento l’ex procuratore nazionale Antimafia riguardano naturalmente la vicenda della mozione del Pd su Bankitalia. Mozione che a suo modo di vedere è entrata a gamba tesa in un ambito, quello della nomina del governatore di Bankitalia, che è di stretta competenza di Palazzo Chigi e del Quirinale. «Quando mi sono candidato nel Pd riconoscevo principi, valori e metodi condivisi, che si sono andati disperdendo nel corso degli anni», continua Grasso, glissando sulle sue prospettive politiche proprio mentre in molti lo descrivono come futuro leader di Mdp: «Per il futuro vedremo, non è oggi la giornata giusta per pensarci».

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Durante l’estate Grasso, fanno notare i suoi, è stato ospite di varie feste: Pd, Mdp, Sinistra italiana. E dovunque ha invitato all’unità del centrosinistra. Ma la strada che ha imboccato il Pd - è la riflessione - sembra essere quella dell’alleanza con il nuovo centrodestra... E il bersaniano Roberto Speranza già apre le porte: «La politica ha oggi più che mai bisogno di buoni esempi. Noi continueremo ad impegnarci per dare vita a quel progetto visionario a cui proprio Grasso ha fatto riferimento nel suo intervento alla festa di Mdp a Napoli». A parlare per il Pd è il presidente dei senatori Luigi Zanda: «Per me è stata una notizia inaspettata e in nessun modo prevedibile. Peccato. Le sue dimissioni vengono dopo una lunga collaborazione. Qualche mese fa anche io avevo insistito con Grasso perché si candidasse alla presidenza della Sicilia. E la settimana scorsa gli avevo chiesto a nome del partito di candidarsi in un collegio da lui scelto alle prossime elezioni politiche. Mi ha detto che doveva pensarci».

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