conferenza programmatica dem

Minniti: impegno per ius soli entro legislatura. Renzi: nessuna rottura Pd-governo

di Alessia Tripodi

Il ministro Minniti e Matteo Renzi alla conferenza programmatica del Pd nel museo di Petrarsa a Portici (Na). (Ansa)

3' di lettura

«L'adesso è lo ius soli: da qui dobbiamo prendere l'impegno solenne di approvare in questa legislatura lo ius soli. Non è una legge sull'immigrazione ma sull'integrazione, sono due cose radicalmente diverse». Lo dice il ministro dell'Interno Marco Minniti, dal palco del museo di Pietrarsa, a Portici (Napoli), dov'è in corso la conferenza programmatica del Pd. «Un grande partito di fronte a una legge di principi si batte, decide, convince. L'unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare: noi non rinunceremo», sottolinea. Da Minniti, così come da Orlando e Franceschini, sono arrivati appelli all'unità del partito democratico, per «costruire una grande alleanza» e «sconfiggere i populismi».

Renzi: nessuna rottura Pd-Governo
Alla conferenza, iniziata ieri, è giunto oggi anche il segretario Pd Matteo Renzi, che margine dei lavori ha assicurato che «non c'è nessuna rottura tra il Pd e il governo». Nel corso di una diretta Facebook dal treno Pd parcheggiato su un binario della stazione di Pietrarsa, accanto al museo dov'è in corso la conferenza, il segretario ha spiegato: «Ci avviamo a chiudere la legislatura con un Paese che sta meglio di come l'abbiamo trovato: questa è una cosa che nessuno può negare, come dice la scelta di Standard & Poor's di alzare il rating». Con Renzi sono saliti a bordo anche Minniti e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, con il portavoce Dem Matteo Richetti.

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Minniti: unità oltre Pd
«Quello che abbiamo fatto al governo non l'abbiamo fatto da soli - ha detto ancora Minniti nel corso del suo intervento alla conferenza- La sfida è lavorare insieme oltre i confini del Pd, per costruire una grande alleanza, governare l'Italia, battere la destra e sconfiggere definitivamente i populismi». Per il titolare dell'Interno serve una vocazione «non minoritaria»: «Se si ritira o ci si mette di lato rispetto alla sfida di governo - ha detto - la sinistra perde se stessa. E questo il popolo della sinistra italiana non lo capirebbe e non lo perdonerebbe». «Noi abbiamo credibilità - ha continuato - merce rara che non dobbiamo sciupare: la credibilità per noi deriva da quello che abbiamo fatto in questi anni. Per noi parlano i fatti. Ci presentiamo all'appuntamento con l'elettorato italiano riportando agli italiani un Paese migliore di come l'abbiamo trovato».

Su sicurezza parlare a chi non la pensa come noi
«Abbiamo avviato una nuova fase di politiche dell'immigrazione ma senza sconfiggere l'illegalità non abbiamo la forza di parlare al popolo italiano» ha sottolineato poi Minniti, spiegando che «su questi temi l'ambizione deve essere non solo parlare a coloro che la pensano come noi».

Il ministro Orlando: Sicilia? Svolta subito
A margine della conferenza il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha parlato della necessità di un «centro sinistra che va costruito» perchè «oggi non c'è». «Leggo che attenderemo le elezioni in Sicilia per chiedere una svolta: io la svolta l'ho chiesta candidandomi al congresso del partito e non ho bisogno di aspettare le elezioni in Sicilia per farlo» ha dettoOrlando. «Comunque vadano quelle elezioni, esse porranno sempre l'esigenza di ricostruire il centro sinistra» ha aggiunto, spiegando che «non bastano gli appelli unità, bisogna lavorare per l'unità».

Franceschini: lavoro per unire. D'Alema: ammiro coerenza di Grasso
Anche il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, su Twitter assicura di voler il Pd, «non certo di dividere ancora di più». «Leggo di resa dei conti dopo le elezioni siciliane» twitta , «lavoro per unire e allargare il campo, non certo per dividere ancora di più». Sulla stessa linea il vicesegretario Dem, Lorenzo Guerini: «Non bisogna fare la pace perché non c'è alcuna guerra», assicura. E «su Bankitalia - spiega - ci sono state posizioni differenti, ma ora si va avanti». Pure il titolare delle Politiche agricole Martina stempera: «Il Partito lavora unito e progetta il futuro». Da MdP, parole di miele per il presidente del Senato, Grasso. «Ammiro molto la sua coerenza - ha detto D'Alema - ma deciderà lui cosa intende fare. Adesso è il presidente del Senato».

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