il X MUNICIPIO DI ROMA AL BALLOTTAGGIO

M5S, Ostia test per le regionali: si misurerà l’effetto Raggi e l’appeal a sinistra

di Manuela Perrone

(ANSA)

3' di lettura

È doppio il test che il M5S affronta domenica con il voto a Ostia: la misura concreta dell”effetto Raggi” e l’appeal nei confronti dell’elettorato di sinistra. Due elementi che saranno imprescindibili per valutare il peso dei Cinque Stelle in prospettiva: verso le regionali, per la corsa della candidata governatrice Roberta Lombardi, e in misura minore verso le politiche, per l’agognata scalata a Palazzo Chigi di Luigi Di Maio.

A chi si domanda come può un municipio di Roma, il X, rappresentare un termometro tanto rilevante è bene ricordare il contesto: un’area di 230mila abitanti, grande quanto un capoluogo di provincia e commissariata da due anni per mafia. Una terra dove due famiglie, i Fasciani e gli Spada, hanno fatto il bello e il cattivo tempo per anni e dove nessuna forza politica è stata risparmiata da sospetti di complicità e connivenze. Una zona, quella del litorale, in cui la sindaca pentastellata di Roma Virginia Raggi nel 2016 ottenne il 44% dei consensi: 42.539 voti.

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Altri tempi, a giudicare dai risultati del primo turno, dove Giuliana Di Pillo, la candidata M5S alla presidenza del municipio che era stata delegata da Raggi al litorale, ha conquistato 19.777 voti: il 30,28%, ma su un numero di votanti complessivo drasticamente ridotto. Perché il 5 novembre a Ostia non hanno votato due cittadini su tre. In valore assoluto, in un anno il patrimonio disperso dai Cinque Stelle è di quasi 23mila voti. «Poteva andare peggio», sostiene chi temeva le conseguenze di un anno non proprio brillante di amministrazione Raggi. Ma l’emorragia c’è stata e il nervosismo è palpabile, pure ai vertici. Perché la rivale di Di Pillo, la candidata della destra Monica Picca, che al primo turno ha raggiunto il 26,68%, potrebbe contare sul sostegno di CasaPound, la “sorpresa” della prima tornata: l’estrema destra ha quadriplicato i voti rispetto al 2013, con il 9% del suo candidato Luca Marsella, e punta dritta verso il Parlamento.

Il Movimento si trova quindi alle prese con una missione difficile: recuperare terreno a sinistra, dopo aver virato a destra a livello nazionale in seguito alla performance deludente delle amministrative 2017, e sperare in un ritorno alle urne di chi al primo turno si era astenuto. Difficile, ma non impossibile: i bersaniani di Mdp, tramite il deputato Alfredo D’Attorre, hanno invitato a votare Di Pillo nell’ottica di fermare le destre. Lo stesso ha fatto Stefano Fassina di Sinistra italiana. Ma la lotta senza quartiere al Pd e al segretario Matteo Renzi condotta in questi anni di opposizione in Parlamento rende ardua la conquista di quel 13,6% dei voti ottenuti a Ostia dal candidato dem Athos De Luca. Che infatti non ha voluto dare indicazioni ai suoi elettori. Anche se il Movimento ha espresso solidarietà al Pd per lincendio appiccato al portone della sede di Appia Antica e condannato con fermezza la lunga serie di atti intimidatori seguiti all’arresto di Roberto Spada per la testata al giornalista Rai Daniele Piervincenzi. La sindaca ha partecipato a entrambe le manifestazioni di piazza indette per solidarietà.

A taccuini chiusi, i Cinque Stelle - che stasera chiudono la campagna elettorale in piazza Tor San Michele con Raggi, Alessandro Di Battista e Fabio Massimo Castaldo (assente Roberta Lombardi, che sarebbe influenzata), appena eletto vicepresidente del Parlamento europeo - parlano di «moderato ottimismo». Sanno che, in caso di vittoria di Picca, potranno giocare contro Forza Italia (individuata come il vero competitor dopo le elezioni siciliane) la carta dell’asse con gli estremisti. Ma dovrebbero fare i conti con la sconfitta, le responsabilità di Raggi e la disaffezione dei cittadini rispetto al 2016. Tutte ipoteche pesanti sulle regionali, per le quali - oltre alla rivalità con il centrodestra, che però ancora non ha espresso un candidato - preoccupa la discesa in campo del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Se invece dovessero farcela, vedrebbero più vicini gli scranni della Regione e potrebbero sperimentare un’amministrazione sbilanciata verso la sinistra lontana dal Pd. A cui una parte del M5S continua a guardare per un possibile sostegno futuro a un eventuale governo Cinque Stelle.

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