CALCIO

Nazionale, il procuratore di Ancelotti: "Ha detto di no alla panchina azzurra"

a cura di Datasport

2' di lettura

Un fulmine a ciel sereno. E una resa dei conti interna. Non c’è pace per la Nazionale. Dopo la disfatta dell'Italia di Ventura che non è riuscita a qualificarsi per i prossimi Mondiali in Russia, evento accaduto solo una volta 60 anni fa, il calcio italiano è entrato definitivamente in crisi. La rinascita dell'intero movimento calcistico deve ripartire da certezze come il prossimo ct che si siederà sulla panchina della Nazionale dopo lo scontato esonero (non dimissioni) del ct Ventura. Il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che rimane al suo posto,  lunedì nel Consiglio federale dovrebbe svelare il nome del successore dell'ex tecnico del Torino e il candidato più forte sarebbe stato trovato in Carlo Ancelotti. 

Il procuratore di Ancelotti, Giovanni Branchini, intervenuto a Radio Deejay ha però negato che il suo assistito si sieda sulla panchina dell'Italia: «Mi sento di escludere questa opportunità, Carlo rispetta tutti ma non se la sente di accettare l'offerta per la panchina azzurra. In questo momento ha altri obiettivi ed altre intenzioni». L'ex tecnico del Bayern Monaco avrebbe così rifiutato la proposta di diventare ct azzurro forse perchè non troppo convinto dal nuovo progetto di Tavecchio con la voglia ancora di allenare un club tutti i giorni sul campo. Non sarebbe ancora arrivato il momento per Ancelotti di sedersi sulla panchina di una Nazionale e questo complica ancora di più i piani di Tavecchio che adesso ha poco tempo per trovare un sostituto all'altezza. 

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Intanto non si fermano le recriminazioni sui principali responsabili della clamorosa uscita di scena. «La debacle è tecnica, dipende dalla scelta tecnica sbagliata della formazione». Carlo Tavecchio non trattiene le lacrime a colloquio con le Iene che diffondono sui social un'anticipazione dell'intervista che andrà in onda domani sera. “Si, l'allenatore l'ho scelto io - aggiunge commosso il presidente della Figc, attribuendo la responsabilità del flop azzurro a Ventura - non dormo da quattro giorni. Abbiamo giocato male, con gente alta: dovevamo aggirarli con i piccoletti che invece sono rimasti in panchina».

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