commissione parlamentare antimafia

Calcio: 'ndrangheta “garante” dei bagarini gestiti da ultrà della Juve

di Redazione Online

2' di lettura

«A Torino, la 'ndrangheta si è inserita come intermediaria e garante nell'ambito del fenomeno del bagarinaggio gestito dagli ultras della Juventus, arrivando a controllare i gruppi ultras che avevano come riferimento diretto diverse locali di ndrangheta». La relazione su mafia e calcio, approvata oggi all'unanimità dalla Commissione parlamentare Antimafia, mette nero su bianco le “relazioni pericolose” che legano il mondo del tifo con le grandi squadre, citando in particolare la squadra bianconera di Torino. «Il calcio, come ogni corpo, non è abbastanza sano da ritenersi immune dalle mafie, è un mondo ricco di soldi e di possibilità di creare consenso», ha spiegato in conferenza stampa la presidente dell'Antimafia, Rosy Bindi. «Per molti anni il fenomeno è stato sottovalutato», ha aggiunto il coordinatore del IX Comitato mafia e manifestazioni sportive, Marco Di Lello, curatore della relazione insieme a Bindi.

Tra capi ultras anche molti “organici” alla mafia
«In alcuni casi - si legge nella relazione, presentata oggi in conferenza stampa - i capi ultras sono persone organicamente appartenenti ad associazioni mafiose o ad esse collegate, come ad esempio a Catania o a Napoli; in altri casi ancora, come quello del Genoa, sebbene non appaia ancora saldata la componente criminalità organizzata con quella della criminalità comune, le modalità organizzative e operative degli ultras vengono spesso mutuate da quelle della associazioni di tipo mafioso».

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Pregiudicato il 30% delle tifoserie
«La situazione è ulteriormente aggravata - si legge in un altro passaggio del documento – dal punto di vista delle società, dalla base sociale delle stesse tifoserie, formate da significativi contingenti di persone pregiudicate, in alcuni casi vicini al 30% del totale, secondo le stime delle forze di polizia. Nelle curve, infatti, l'anarchia nella gestione degli spazi, rispetto ai criteri di assegnazione dei posti dettati dal sistema di vendita dei biglietti, per i tifosi più estremi è anche funzionale a rendere più difficile l'identificazione dei singoli individui, dal momento che viene di fatto impedita la mappatura dei settori dello stadio sulla base dell'abbinamento tra il nominativo dell'acquirente e il posto assegnato dal sistema informatico di prenotazione».

In curva anche «il germe dell'estremismo politico»
Più in generale, l'inchiesta parlamentare ha permesso di rilevare «varie forme, sempre più profonde, di osmosi tra la criminalità organizzata, la criminalità comune e le frange violente del tifo organizzato, nelle quali si annida anche il germe dell'estremismo politico». La politicizzazione del tifo organizzato «è un fenomeno antico ed è un dato di comune conoscenza la distinzione delle tifoserie sulla base dell'orientamento ideologico di estrema destra o di estrema sinistra». Tuttavia, sottolinea la relazione, «crea inquietudine la presenza di tifosi ultras in tutti i recentissimi casi di manifestazioni politiche estremistiche di destra, a dimostrazione che le curve possono essere “palestre” di delinquenza comune, politica o mafiosa e luoghi di incontro e di scambio criminale».

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