in lombardia il candidato sarà fontana

Berlusconi: il Jobs Act ha fallito, lo correggeremo

di Nicola Barone

Silvio Berlusconi (Ansa)

3' di lettura

«Credo che il candidato del centrodestra per la Lombardia sarà Attilio Fontana. Salvini lo ha indicato, noi abbiamo chiesto di fare dei sondaggi che hanno dato esito positivo per il nome indicato dalla Lega». La conferma arriva da Silvio Berlusconi, intervistato stamani a Radio Anch'io dopo il passo indietro da parte di Roberto Maroni.

A riaprire la partita della leadership tra Forza Italia e il Carroccio è stata la mossa a sorpresa del governatore nella corsa al Pirellone, che ha complicato i giochi soprattutto dal lato di Matteo Salvini. Ma molti segnali raccolti già nella giornata di ieri indicavano un rapido raffreddamento delle tensioni con il placet del Cavaliere al nome dell’ex sindaco di Varese («non c'è nessuna azione partita da
Forza Italia sul passo indietro di Maroni in Lombardia, è stata una sua scelta personale e ribadisco che per lui non ci sono ipotesi di ingresso in un futuro governo del centrodestra», assicura ancora una volta Berlusconi).

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«Abolirò Jobs act, ha spinto solo contratti provvisori»
Intanto, se vincerà le elezioni, Silvio Berlusconi annuncia di voler cancellare il Jobs act. «Lo abolisco perché è stata solo un'iniezione per i contratti provvisori. Su dieci contratti otto sono stati temporanei». In special modo sull'occupazione giovanile «si tratta di lavoro a termine. Il Jobs act a gennaio finirà e si esaurirà la sua azione». Più tardi una nota diffusa dalla segreteria del presidente di Forza Italia corregge il tiro delle dichiarazioni della mattina. «Le parole del presidente Berlusconi sul Jobs act sono state parzialmente fraintese. Il presidente, intervenendo questa mattina alla trasmissione Radio Anch'io, si è limitato a constatare che il Jobs act è sostanzialmente fallito, perché non ha indotto le imprese a creare occupazione stabile, ma quasi esclusivamente lavoro precario. In ogni caso, è una norma che sta esaurendo i suoi effetti». Per concludere: «Quando saremo al governo non torneremo naturalmente al regime precedente, ma introdurremo strumenti più efficaci del Jobs act per correggerne gli effetti distorsivi e incentivare le imprese a creare lavoro stabile». Ma abolire il Jobs act «sarebbe un errore grave perché si tratta di un intervento molto largo che riguarda tantissimi temi», dagli ammortizzatori sociali alle tutele crescenti, quindi «è un intervento strutturale positivo», risponde il ministro del Lavoro
Giuliano Poletti che raddoppia le critiche di Matteo Renzi («sarà contento il Nord Est, il mondo produttivo, vorrei vedere che ne pensano gli imprenditori di tornare al mondo del lavoro del passato»).

«Pensioni, non è giusto lo scatto immediato dell’età» Parlando della legge Fornero il leader azzurro ragiona sugli spazi di modifica che ha in mente, limitati ad alcuni aspetti della norma. «Elimineremo i provvedimenti che riteniamo iniqui. Per esempio siamo d'accordo che l'età pensionabile sia legata all'aspettativa di vita, ma non riteniamo giusto farlo immediatamente quando la gente ha già fatto progetti di vita. Quindi cambieremo quello che è giusto cambiare». Sul lavoro e in generale i risultati dell’azione di governo degli ultimi anni la critica è netta. «Prendo atto che la campagna elettorale spinga gli avversari a cambiare il loro modo di comunicare, con stupidaggini che non vale la pena di commentare. In realtà è la sinistra che ha lasciato in eredità una disoccupazione più alta, una pressione fiscale più alta e un numero di migranti più alto, non so come possano accusare il mio governo».

«Faremo flat tax, aliquote non superiori alle minori di oggi»
Confermate poi da Berlusconi le proposte fiscali in caso di successo alle urne. «Faremo la flat tax: pagare meno, pagare tutti. Si tratta di un sistema di grande semplicità con aliquote che non saranno superiori a quelle minori che ci sono oggi. È un sistema che ha portato molti vantaggi dove è stato realizzato. Negli Stati Uniti ha fatto aumentare le entrate e ha abbattuto l'evasione fiscale».

Insediato il tavolo del programma, in settimana il testo
Stamani presso la Camera dei deputati si è tenuta la prima riunione operativa del gruppo di lavoro della coalizione di centrodestra che dovrà perfezionare l'elaborazione del programma - già in larga parte condiviso nell'incontro di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni - in vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Al tavolo hanno partecipato Renato Brunetta, Paolo Romani e Paola Tommasi per Forza Italia; Massimiliano Fedriga, Armando Siri e Claudio Borghi Aquilini per la Lega; Fabio Rampelli e Giovanbattista Fazzolari per Fratelli d'Italia; Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa per Noi con l'Italia. «L'obiettivo è quello di chiudere la fase istruttoria nei prossimi giorni, per avere un testo definitivo del programma della coalizione di centrodestra entro la fine di questa settimana».

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